La scoperta dell’esopianeta AF Lep b mostra l’utilità della tecnica astronometrica

 movimento dell'esopianeta AF Lep b, identificato nella macchia bianca vicina alle frecce, in immagini catturate nel dicembre 2021 e nel febbraio 2023
Un articolo pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal Letters” riporta il ruolo della tecnica astronometrica nella scoperta di uno dei pianeti meno massicci finora fotografati direttamente. Un team di ricercatori ha usato il telescopio Keck II all’Osservatorio Keck alle Hawaii per fotografare l’esopianeta catalogato come AF Lep b, tra i primi scoperti usando la tecnica dell’astronometria, che di solito viene usata assieme ad altri metodi di indagine astronometrica. Ciò offre nuove prospettive nella ricerca di esopianeti.

L’immagine (Cortesia Kyle Franson, University of Texas at Austin/W. M. Keck Observatory. Tutti i diritti riservati) mostra il movimento dell’esopianeta AF Lep b, identificato nella macchia bianca vicina alle frecce, in immagini catturate nel dicembre 2021 e nel febbraio 2023. La linea tratteggiata indica l’ampiezza dell’orbita di Giove come riferimento per la distanza del pianeta dalla sua stella.

Ormai da oltre vent’anni gli astronomi stanno scoprendo esopianeti con una serie di tecniche sempre più raffinate e strumenti sempre più sofisticati. La tecnica dell’astronometria si basa sull’osservazione delle piccole oscillazioni periodiche nel movimento delle stelle causate dall’influenza gravitazionale dei pianeti che le orbitano. Il problema è che di solito queste oscillazioni sono così sottili che i migliori telescopi disponibili non sono in grado di fornire misurazioni sufficientemente precise. Per questo motivo, in genere questa tecnica viene utilizzata assieme ad altre ma alcuni ricercatori hanno provato a sfruttarla senza aiuti.

Uno studio della stella AF Leporis, o semplicemente AF Lep, ha permesso di scoprire un pianeta gigante gassoso usando solo l’astronometria. La giovane stella AF Leporis, distante quasi 90 anni luce dalla Terra, è stata scelta come candidata esaminando i movimenti osservati in 25 anni durante le missioni Hypparcos e Gaia, i quali mostravano oscillazioni che facevano sospettare la presenza di almeno un pianeta attorno ad essa.

Alcuni strumenti sono in grado di catturare immagini dirette di esopianeti ma finora solo una piccolissima minoranza delle migliaia di esopianeti scoperti è stata fotografata. All’Osservatorio Keck, è stata osservata usando la Near-Infrared Camera 2 (NIRC2) con il suo coronografo che bloccava la luce della stella. Il risultato è la cattura dell’immagine di un esopianeta gigante gassoso con una massa stimata, ancora in modo approssimativo, a circa 5 volte quella di Giove.

La scoperta dell’esopianeta AF Lep b era già stata riportata da altri ricercatori in due articoli, disponibili qui e qui, pubblicati sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” nell’aprile 2023. In quel caso, il pianeta era stato fotografato usando lo strumento SPHERE montato sul VLT dell’ESO in Cile. Lo studio basato sull’immagine catturata all’Osservatorio Keck alle Hawaii sottolinea l’importanza della tecnica dell’astronometria nella selezione di candidati per la ricerca di esopianeti.

Ora AF Lep b è tra i pochi esopianeti fotografati direttamente e in questo caso con due strumenti diversi, un notevole successo per l’applicazione della tecnica astronometrica assieme alla fotografia diretta. Secondo il comunicato stampa dell’Osservatorio Keck, ciò ha segnato l’inizio di una nuova era nella scoperta di esopianeti. È una tecnica utile nel cercare pianeti lontani dalle loro stelle e quindi difficili da scoprire con altri metodi.

L'esopianeta AF Lep b visto dallo strumento SPHERE (Immagine ESO/Mesa, De Rosa et al.)
L’esopianeta AF Lep b visto dallo strumento SPHERE (Immagine ESO/Mesa, De Rosa et al.)

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