Osservato il probabile inizio di una nuova attività di un buco nero supermassiccio

Una rappresentazione artistica di due fasi della formazione di un disco di gas e polveri attorno al buco nero supermassiccio al centro della galassia SDSS1335+0728
Un articolo (link al file in formato PDF) accettato per la pubblicazione sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta i risultati dell’osservazione di una nuova attività del buco nero supermassiccio al centro della galassia catalogata come SDSS J133519.91+072807.4 e chiamata “semplicemente” SDSS1335+0728. Un team di ricercatori ha usato osservazioni condotte con vari strumenti per osservare un aumento della luminosità di questa galassia. Ciò aveva portato già alla fine del 2019 all’inclusione tra quelle con un nucleo galattico attivo.

L’immagine (ESO/M. Kornmesser) mostra una rappresentazione artistica di due fasi della formazione di un disco di gas e polveri attorno al buco nero supermassiccio al centro della galassia SDSS1335+0728.

Nel febbraio 2024 sono stati rilevati perfino raggi X provenienti dalla galassia SDSS1335+0728, tutti comportamenti che hanno convinto i ricercatori che il buco nero supermassiccio al suo centro abbia cominciato a inghiottire materiali e scaldarne altri che lo circondano al punto che stanno generando emissioni elettromagnetiche che sono diventate progressivamente più intense.

Ormai gli astronomi danno per scontato che una galassia abbia un buco nero supermassiccio al suo centro. L’attività di questi oggetti estremi dipende dalla quantità di materiali che li circondano ma essa può variare anche notevolmente nel corso del tempo. Si tratta di cambiamenti che possono richiedere tempi lunghissimi ma il momento iniziale e forse quello finale possono essere molto rapidi dal punto di vista astronomico.

Distante circa 300 milioni di anni luce dalla Terra, la galassia SDSS1335+0728 non aveva mostrato caratteristiche abbastanza distintive da meritarle un nome proprio. Ciò è cambiato alla fine del 2019, quando la sua luminosità è aumentata notevolmente all’improvviso. L’astronoma Paula Sánchez Sáez dell’ESO ha sottolineato il fatto che si è trattato di cambiamenti improvvisi come non ne erano mai stati osservati prima.

Fenomeni come supernove ed eventi di distruzione mareale possono essere luminosi ma hanno una durata limitata. Al contrario, la luminosità della galassia SDSS1335+0728 ha continuato ad aumentare. Gli autori di questo studio hanno esaminato dati raccolti da vari strumenti confrontandoli con nuove osservazioni per ottenere stime dei cambiamenti. Hanno scoperto che dal 2021 le emissioni di ultravioletti sono quadruplicate rispetto al 2004, che dal giugno 2022 la luminosità è raddoppiata nell’infrarosso medio e nel febbraio 2024 sono iniziate le emissioni di raggi X.

Eventi di distruzione mareale in cui un buco nero distrugge una stella che gli si avvicina troppo sono intensi e quindi molto luminosi ma hanno una durata limitata. Per trattarsi un evento di quel tipo, dovrebbe essere molto lento per motivi al momento incomprensibili. Non è possibile escluderlo del tutto né è possibile escludere che si tratti di un fenomeno sconosciuto ma la spiegazione più probabile è che gli astronomi siano riusciti a cogliere il momento in cui materiali si sono avvicinati al buco nero supermassiccio al punto da generare emissioni elettromagnetiche.

Saranno necessarie ulteriori osservazioni mirate per avere la certezza che il nucleo della galassia SDSS1335+0728 sia diventato attivo. Qualsiasi processo sia in atto, un tale aumento di luminosità è interessante per gli astronomi e continuerà a essere monitorato. Il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO in Cile è uno dei telescopi utilizzati per questo studio e il suo strumento MUSE (Multi Unit Spectroscopic Explorer) potrebbe fornire ulteriori informazioni.

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