Massimo Luciani

Il lander InSight nel "guscio" protettivo durante la fase di test (Foto NASA/JPL-Caltech/Lockheed Martin)

La NASA ha invitato le persone di tutto il mondo a partecipare ad un’iniziativa per inviare il proprio nome su Marte. È sufficiente registrare alcuni dati personali alla pagina approntata dall’agenzia sul suo sito per ottenere una carta d’imbarco virtuale. Tutti i nomi verranno registrati su un microchip che verrà trasportato sul lander InSight, che dovrebbe essere lanciato nel marzo 2016 per atterrare su Marte nel settembre 2016.

La navicella spaziale HTV-5 Kounotori al decollo su un razzo vettore H-II (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale HTV-5 è partita su un razzo vettore H-II dal centro spaziale di Tanegashima per una missione di rifornimento per la Stazione Spaziale. Circa quindici minuti dopo il lancio, il cargo spaziale si è separato regolarmente dall’ultimo stadio del razzo, è entrato nell’orbita preliminare e ha dispiegato i pannelli solari e le antenne di navigazione.

Fotografia della galassia NGC 428 scattata dal telescopio spaziale Hubble (Foto ESA/Hubble and NASA and S. Smartt (Queen's University Belfast))

Una fotografia della galassia NGC 428 scattata dal telescopio spaziale Hubble ne mostra la struttura distorta e incurvata. Assieme alle tracce di una notevole quantità di stelle in fase di formazione, è il segno della fusione tra due galassie. Per questo motivo, il suo aspetto potrebbe darci un’idea di cosa succederà fra alcuni miliardi di anni alla Via Lattea nella sua fusione con Andromeda.

Il sistema di 51 Eridani fotografato dal Gemini Planet Imager con un cerchio equivalente all'orbita di Saturno disegnato attorno alla stella (Immagine Gemini Observatory e J. Rameau (UdeM) e C. Marois NRC Herzberg)

Il pianeta 51 Eridani b è il primo scoperto usando il Gemini Planet Imager (GPI), uno strumento entrato in attività all’inizio del 2014 con il preciso scopo di individuare direttamente pianeti fuori dal sistema solare. Si tratta del più piccolo esopianeta osservato direttamente finora e le sue caratteristiche fanno pensare che assomigli a Giove quand’era molto giovane. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Science”.

Fotografia della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko vicina al perielio (Foto ESA/Rosetta/NAVCAM)

Nel corso della giornata di ieri la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko ha passato il perielio, il punto di massimo avvicinamento al Sole. La sonda spaziale Rosetta dell’ESA era a una distanza di circa 327 chilometri e con la sua macchina fotografica NAVCAM ha scattato una serie di immagini per documentare l’attività della cometa. Grazie al calore che sta ricevendo dal Sole, ancora per qualche settimana continueranno a esserci spettacolari getti di gas generati dalla sublimazione dei ghiacci.