Molecole organiche trovate in sistemi solari neonati e in fase di creazione

Concetto artistico del disco protoplanetario attorno alla stella MWC 480. Nelle sue regioni esterne è stata rilevata la presenza di cianuro di metile e acido cianidrico (Immagine B. Saxton (NRAO/AUI/NSF))
Concetto artistico del disco protoplanetario attorno alla stella MWC 480. Nelle sue regioni esterne è stata rilevata la presenza di cianuro di metile e acido cianidrico (Immagine B. Saxton (NRAO/AUI/NSF))

Da molti anni gli scienziati sanno che nello spazio si possono formare molecole complesse, comprese alcune importanti nella nascita di forme di vita. Questo mese, sono state pubblicate due ricerche che dimostrano la presenza di varie molecole di questo tipo in un sistema solare neonato e perfino in nuvole protostellari in cui stelle simili al Sole si formano assieme ai loro pianeti.

Una delle scoperte è stata effettuata grazie al radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell’ESO ed è stata pubblicata sulla rivista “Nature”. Esso è stato usato per analizzare il disco protoplanetario attorno alla stella MWC 480, che ha un’età stimata di un solo milione di anni. Essa ha una massa che è circa il doppio di quella del Sole e ha una distanza di 455 anni luce dalla Terra.

Il sistema planetario della stella MWC 480 sta appena cominciando a formarsi da un disco di polvere attorno a essa e per questo motivo è molto interessante. Le osservazioni effettuate con ALMA hanno permesso di rilevare la presenza di cianuro di metile e acido cianidrico nelle zone esterne di quel disco. Si tratta della zona analoga alla Fascia di Kuiper del sistema solare del Sole, l’area oltre Nettuno dove ci sono planetesimi, cioè oggetti primordiali alla base della formazione dei pianeti, ghiacciati e comete.

Gli studi delle comete hanno già fornito indizi sul fatto che nella nebulosa che ha dato vita al Sole e ai suoi pianeta c’erano molta acqua e molecole organiche. La scoperta di molecole complesse in gran quantità in un sistema solare appena nato forniscono una nuova prova che quel tipo di chimica esiste anche altrove nell’universo.

Un elemento molto importante di questa ricerca è la quantità di quelle molecole, davvero enorme. Esse sono molto più abbondanti nel sistema MWC 480 che in nubi interstellari. Ciò significa che almeno una buona parte di esse si sono formate assieme a quel sistema solare.

Un’altra ricerca pubblicata sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” riguarda la scoperta di un’altra molecola organica, la formammide, in cinque nuvole protostellari. Questa molecola è importante perché alla base della produzione di zuccheri, carboidrati, aminoacidi e acidi nucleici.

Un team internazionale ha utilizzato il radiotelescopio di 30 metri di diametro dell’IRAM (Institut de Radioastronomie Millimétrique) sul Pico del Veleta in Sierra Nevada, parte del progetto ASAI (Astrochemical Surveys At IRAM). Uno degli scopi di questo progetto è proprio di studiare genesi ed evoluzione delle molecole pre-biotiche nella formazione di una stella simile al Sole e del suo sistema planetario.

Secondo i ricercatori, la formammide si forma in ambienti freddi su mantelli ghiacciati di polveri e successivamente sublimano nel gas quando la protostella causa un aumento della temperatura nella nube di gas e polveri in cui è nata. La formammide così formata rimane attaccata a granelli di polvere finché la temperatura è abbastanza elevata da causarne la sublimazione.

Si tratta di scoperte importanti che uniscono astronomia e biochimica per capire quante molecole organiche alla base della vita possano essersi formate nello spazio. Recentemente, un gruppo di ricercatori ha annunciato di aver creato alcune basi di RNA e DNA partendo da molecole trovate nello spazio. Tutte queste ricerche stanno contribuendo a spiegare com’è nata la vita sulla Terra e a darci un’idea di quanto essa possa essere diffusa nell’universo.

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