Il mini-shuttle militare X-37B è stato lanciato nella missione OTV-4

Lo shutte X-37B al decollo su un razzo vettore Atlas V 501 nella missione OTV-4 (Schermata del webcast ULA)
Lo shutte X-37B al decollo su un razzo vettore Atlas V 501 nella missione OTV-4 (Schermata del webcast ULA)

Il mini-shuttle X-37B è decollato su un razzo vettore Atlas V 501 da Cape Canaveral. Il lancio sembra essere andato bene ma ULA (United Launch Alliance), che lo gestisce, ne ha trasmesso le immagini fornendo informazioni sui progressi delle operazioni solo per pochi minuti. Ciò perché la missione di questo spazioplano è portata avanti dall’aeronautica militare americana ed è parzialmente coperta dal segreto militare.

L’X-37B assomiglia a un piccolo Space Shuttle e ciò non è casuale perché il progetto è derivato da esso. Inizialmente è stato sviluppato congiuntamente da NASA e aeronautica militare americana ma nel 2004 è diventato un progetto interamente militare con la conseguenza che le informazioni su di esso sono classificate. Nel 2006 è stata introdotta la variante attuale.

Con l’X-37B, l’aeronautica militare americana ha uno spazioplano riutilizzabile che, come lo Space Shuttle, può atterrare come un normale aeroplano. Tuttavia, tra i due shuttle ci sono anche differenze importanti. L’X-37B è totalmente automatizzato ed è in grado di rimanere in orbita per tempi molto lunghi.

I due X-37B costruiti hanno finora compiuto un totale di tre missioni. La prima, OTV-1, è cominciata il 22 aprile 2010 ed è terminata il 3 dicembre 2010 per un totale di 224 giorni in volo per il primo X-37B. La seconda, OTV-2, è cominciata il 5 marzo 2011 ed è terminata il 16 giugno 2012 per un totale di 469 giorni per il secondo X-37B. La terza, OTV-3, è cominciata l’11 dicembre 2012 ed è terminata il 17 ottobre 2014 per un totale di 675 giorni.

Trattandosi di una missione militare, le informazioni sulle operazioni che vengono compiute in orbita sono limitate. Nel corso degli anni, ci sono state varie speculazioni sul possibile uso dell’X-37B come un satellite spia e per testare tecnologie legate allo sviluppo di armi.

Nel caso della missione OTV-4, indicata anche come AFSPC-05 dalla ULA, appena iniziata, sono stati rivelati alcuni esperimenti. Ad esempio, verrà sperimentato un sistema di propulsione a ioni che sfrutta l’effetto Hall per accelerare il propellente usando un campo elettrico. I motori a ioni stanno avendo un notevole sviluppo negli ultimi anni e anche l’aeronautica militare americana vuole usarli sui suoi satelliti perché richiedono molto meno propellente.

Come carico secondario, il razzo vettore ha lanciato alcuni nanosatelliti di classe CubeSat, basati su unità a forma di cubo di 10 cm di lato. Tra essi c’è un prototipo della vela solare LightSail di The Planetary Society chiamata LightSail-A che serve a testare i sistemi di bordo prima della missione che sta raccogliendo fondi.

C’è anche la USS Langley, un piccolo server Internet spaziale dell’Accademia Navale americana. Ha lo scopo di testare l’uso di un server che usa hardware e software standard come la BeagleBoard e il sistema operativo Linux anche per fornire collegamenti tra client attraverso il protocollo TCP/IP senza una rete al suolo.

A causa della natura classificata di questo lancio, sarà possibile avere qualche informazione sul suo successo solo se e quando l’aeronautica militare lo riterrà opportuno. Sicuramente verranno fornite informazioni su ciò che è successo almeno ad alcuni dei nanosatelliti.

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