15 anni fa l’inizio della presenza umana ininterrotta sulla Stazione Spaziale Internazionale

La Stazione Spaziale Internazionale fotografata da un membro dell'equipaggio dello Space Shuttle Atlantis il 23 maggio 2010 (Foto NASA)
La Stazione Spaziale Internazionale fotografata da un membro dell’equipaggio dello Space Shuttle Atlantis il 23 maggio 2010 (Foto NASA)

Il 2 novembre 2000 i primi tre membri dell’equipaggio raggiunsero la Stazione Spaziale Internazionale per iniziare i lavori in quello che allora era il nuovo avamposto dell’umanità. Con quell’atto, l’astronauta americano Bill Shepherd e i cosmonauti russi Yuri Gidzenko e Sergei Krikalev vi stabilirono una presenza umana ininterrotta. Nel corso degli anni, la Stazione è stata espansa fino ad assumere la configurazione attuale sviluppando possibilità sempre più ampie di compiere ricerche che hanno portato e porteranno vari sviluppi tecnologici e scientifici.

La Stazione Spaziale Internazionale è il frutto di un accordo nato negli anni ’90, quando diversi progetti di stazioni spaziali americane e sovietiche / russe vennero abbandonati per vari motivi. Gli USA volevano creare una nuova stazione spaziale ma la NASA stava già facendo i conti con tagli di budget. La Russia aveva in funzione la stazione spaziale Mir e stava già progettando la Mir-2 ma anche in quel caso c’erano ostacoli nel budget.

USA e Russia finirono per lavorare assieme coinvolgendo anche Giappone, Canada e le nazioni che aderivano all’ESA. La struttura modulare scelta per la Stazione Spaziale Internazionale assicurò la possibilità di costruirla nel corso degli anni, lanciando un modulo alla volta per collegarlo al resto della struttura una volta giunto in orbita.

La Russia lanciò il modulo Zarya, il primo della Stazione Spaziale Internazionale, il 20 novembre 1998 e successivamente gli USA cominciarono a lanciare altri moduli sugli Space Shuttle. L’arrivo di un equipaggio residente segnò l’inizio dell’attività vera e propria perciò l’anniversario di quell’evento rappresenta un momento importante per ricordare questi 15 anni di ricerche. Inizialmente, il nomignolo Alpha venne usato in varie comunicazioni ma non venne raggiunto alcun accordo per dare un nome alla Stazione, che di conseguenza continua a essere chiamata ufficialmente Stazione Spaziale Internazionale.

La Stazione Spaziale Internazionale è un laboratorio unico dove è possibile condurre esperimenti che traggono vantaggio dalla microgravità. Le ricerche riguardano molti campi, che vanno dalla medicina alla metallurgia. Anche i membri dell’equipaggio sono cavie per ricerche mediche utili sia per esaminare problemi che colpiscono persone comuni che per studiare le possibilità di inviare astronauti nello spazio profondo. Tutti questi lavori richiedono tempo ma i benefici per l’umanità aumenteranno grazie alle scoperte scientifiche e agli sviluppi tecnologici ottenuti.

Il futuro della Stazione Spaziale Internazionale è assicurato ancora per vari anni, tanto che la Russia dovrebbe aggiungervi altri tre moduli. Tuttavia, qualche mese fa, l’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato un piano per costruire una propria stazione spaziale dopo il 2024. In sostanza, adesso non è chiaro cosa succederà fra un decennio ma in ogni caso la Stazione Spaziale Internazionale può rappresentare un momento di svolta per la storia dell’umanità se ci insegnerà a lavorare assieme per espandere le nostre frontiere ma anche per imparare a gestire razionalmente le nostre risorse.

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