Nuove mappe di Titano, il più grande satellite di Saturno

Mappa di Titano con il cratere Sinlap nel riquadro osservati a diverse lunghezze d'onda (Immagine NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/LPGNantes)
Mappa di Titano con il cratere Sinlap nel riquadro osservati a diverse lunghezze d’onda (Immagine NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/LPGNantes)

Alla 47^ Lunar and Planetary Science Conference tenuta la scorsa settimana a The Woodlands, in Texas, sono state presentate le ultime novità riguardanti le montagne di Titano, il più grande dei satelliti di Saturno. La NASA ha anche presentato i progressi fatti nella creazione di mappe di questa luna, un lavoro che deve superare varie difficoltà. Tutti questi lavori sono basati sui dati raccolti dalla sonda spaziale Cassini.

Dal 2004 Titano è uno degli obiettivi delle osservazioni di Cassini, che hanno permesso di conoscere tra le altre cose le catene montuose esistenti su questo satellite. Nel sistema montuoso chiamato Mithrim Montes c’è anche la cima più elevata di Titano con i suoi 3.337 metri di altezza. Altre montagne possono raggiungere i 3.000 metri ma probabilmente quella è la più alta di tutte.

Per individuare le montagne più alte è stato necessario usare immagini e altri dati dal radar della sonda spaziale Cassini. Ciò perché Titano è dotato di un’atmosfera che contiene anche una sorta di smog che complica le osservazioni dirette. Questo è uno dei motivi per cui la sonda è dotata di strumenti in grado di effettuare rilevazioni anche attraverso di essa per osservare i dettagli della superficie.

Sono molti i voli ravvicinati a Titano effettuati dalla sonda spaziale Cassini, mediamente una volta al mese. In queste occasioni è stato utilizzato anche lo spettrometro VIMS, che ha permesso di ottenere una notevole serie di osservazioni che però sono avvenute di diverse condizioni di luce e visibilità. Infatti, esse sono state condotte quando su Titano erano in corso diverse stagioni e con diverse angolazioni della luce solare.

La conseguenza è che le immagini spettrometriche risentono dei diversi effetti di dispersione e assorbimento della luce nell’atmosfera di Titano. Questi effetti possono anche influenzare la brillantezza di diverse aree della superficie. Il lavoro necessario a eliminare questi effetti e ottenere mappe omogenee non è semplice e i ricercatori ci stanno lavorando sopra.

L’immagine di Titano con il cratere Sinlap, largo circa 80 chilometri, nel riquadro, mostra l’ampiezza delle lunghezze d’onda dello spettrometro VIMS. Questa serie è stata ottenuta sfruttando diverse lunghezze d’onda e colorazioni ed è utile per rivelare differenze nella natura dei materiali presenti sulla superficie di questo satellite. Titano è uno dei corpi celesti più intriganti del sistema solare perciò la sonda spaziale Cassini continuerà a studiarlo fino alla fine della sua missione.

Le montagne di Mithrim Montes su Titano (Immagine NASA/JPL-Caltech/ASI)
Le montagne di Mithrim Montes su Titano (Immagine NASA/JPL-Caltech/ASI)

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