Uno studio sull’espansione dei resti della supernova Tycho

Immagine dei resti della supernova Tycho (X-ray: NASA/CXC/GSFC/B. Williams et al; Optical: DSS; Radio: NSF/NRAO/VLA)
Immagine dei resti della supernova Tycho (X-ray: NASA/CXC/GSFC/B. Williams et al; Optical: DSS; Radio: NSF/NRAO/VLA)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” descrive una ricerca sui resti della supernova Tycho, la cui esplosione venne vista sulla Terra nel 1572 in un evento ampiamente documentato. L’espansione dei materiali rimasti è ancora interessante e un team di astronomi l’ha studiata con l’osservatorio per i raggi X Chandra della NASA, Karl G. Jansky Very Large Array (VLA) e molti altri telescopi per creare una sorta di film che la mostra.

Questa supernova, chiamata anche SN 1572 oppure 3C 10, venne descritta in particolare dall’astronomo Tycho Brahe, da cui il nome. Si trattò di un evento storico nel campo dell’astronomia e non solo per quella di quel secolo. Le supernove sono eventi eccezionali e quella fu visibile anche durante il giorno.

A circa 10.000 anni dalla Terra, una nana bianca esplose in una supernova, forse strappando gas a un’altra stella oppure fondendosi con un’altra nana bianca. I resti di quell’esplosione vengono studiati ancor oggi per capire meglio quel tipo di fenomeno incredibilmente energetico, in particolare i meccanismi che lo innescano.

Una gran parte del materiale spinto all’esterno dalla stella esplosa è stato riscaldato da onde d’urto e per questo motivo i resti della supernova Tycho brillano ai raggi X. Questi resti sono stati osservati molte volte usando l’osservatorio spaziale Chandra perciò è stato possibile creare un piccolo film che mostra la loro evoluzione dal 2000 al 2015. Queste osservazioni sono state combinate con quelle di circa 30 anni effettuate nelle onde radio con il VLA.

Queste osservazioni hanno permesso di misurare la velocità dell’onda d’urto creata dalla supernova in maniera molto precisa, anche grazie alle grandi dimensioni dei resti. Essi sono approssimativamente circolari ma ci sono differenze nella velocità dell’onda d’urto in regioni diverse. Le differenze di velocità sono causate da differenze nella densità del gas che circonda i resti della supernova. Stiamo parlando di velocità elevatissime e quella massima osservata è attorno ai 20 milioni di km/h.

Queste analisi possono aiutare a cercare una possibile stella compagna di quella esplosa per capire se la supernova sia avvenuta rubandole del gas. Se non c’era alcuna compagna vuol dire che ci fu una fusione tra due nane bianche per raggiungere la massa critica necessaria a innescare una supernova.

I filmati con le viste ai raggi X e alle onde radio dei resti della supernova Tycho sono disponibili su una pagina del sito web dell’osservatorio spaziale Chandra.

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