
Un team internazionale di astronomi ha esaminato i dati relativi a oltre 200.000 galassie a diverse lunghezze d’onda elettromagnetiche. La conclusione è che in una sezione dell’universo l’energia prodotta oggi è circa la metà rispetto a due miliardi di anni fa. In sostanza, l’universo si sta spegnendo ma in realtà non c’è da preoccuparsi perché si tratta di un processo estremamente lento. Questa ricerca è stata presentata alla XXIX Assemblea Generale dell’Unione Astronomica Internazionale e verrà pubblicata sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society”.
Questa ricerca è parte del progetto GAMA (Galaxy and Mass Assembly), la più grande indagine multi-frequenza mai effettuata. Esso ha lo scopo di sfruttare l’ultima generazione di strumenti al suolo e spaziali per studiare la cosmologia e la formazione ed evoluzione delle galassie. In totale, l’indagine riguarda circa 300.000 galassie.
Tra i telescopi utilizzati per quest’indagine ci sono VISTA e VST dell’ESO all’Osservatorio del Paranal in Cile tra quelli al suolo e i telescopi spaziali GALEX e WISE della NASA e Herschel dell’ESA. Simon Driver dell’ICRAR (International Centre for Radio Astronomy Research), University of Western Australia, che dirige il team GAMA, ha spiegato che lui e i suoi collaboratori hanno usato tutti i telescopi spaziali e al suolo su cui hanno potuto mettere le mani per misurare l’emissione di energia di oltre 200.000 galassie sull’intervallo di lunghezze d’onda più ampio possibile.
I dati raccolti nel corso delle osservazioni vengono archiviati e sono disponibili per ricerche successive, anche di altro tipo. I dati usati sono stati raccolti dai telescopi spaziali GALEX (Galaxy Evolution Explorer) e WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer) alcuni anni fa, nel corso di missioni poi terminate.
L’uso di dati provenienti da strumenti così diversi ha permesso di misurare le emissioni delle galassie a 21 differenti lunghezze d’onda, dagli ultravioletti ai lontani infrarossi. Si tratta di osservazioni molto utili all’interno del progetto GAMA che per questa specifica ricerca hanno permesso di rilevare un calo dell’energia emessa dalle galassie esaminate.
La maggior parte dell’energia esistente nell’universo è stata generata in seguito al Big Bang ma nuova energia viene costantemente generata dalle stelle. Le misurazioni di quest’energia hanno permesso di rilevare che essa sta calando in tutte le lunghezze d’onda. In sostanza, l’universo si sta lentamente spegnendo.
Questo risultato in realtà non è affatto sorprendente. L’universo si sta espandendo perciò la sua densità sta diminuendo, le distanze tra le galassie stanno aumentando e le stelle esauriscono l’idrogeno per la fusione nucleare perciò è inevitabile che l’universo si stia lentamente spegnendo.
L’importanza di questa ricerca è data dal fatto che ha fornito la più ampia valutazione dell’energia emessa dall’intero universo. Ciò permetterà di comprendere meglio l’evoluzione e il destino dell’universo. Gli astronomi intendono continuare questa ricerca nei prossimi anni, possibilmente sfruttando i dati che verranno raccolti dal radiotelescopio SKA, al momento in costruzione.
Dopo la pubblicazione di questa ricerca, alcune interpretazioni allarmistiche sono state riportate da alcuni media. Tuttavia, si tratta di timori ingiustificati perché l’universo continuerà a vivere ancora almeno per moltissimi miliardi di anni. In sostanza non c’è nulla di cui preoccuparsi.