La NASA ha selezionato tre aziende per il prossimo contratto di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale

Concetto artistico del Dream Chaser Cargo System attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale (Immagine cortesia Sierra Nevada Corporation. Tutti i diritti riservati)
Concetto artistico del Dream Chaser Cargo System attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale (Immagine cortesia Sierra Nevada Corporation. Tutti i diritti riservati)

La NASA ha annunciato le aziende selezionate per i nuovi contratti per il trasporto di carichi verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta della seconda selezione perciò l’agenzia li chiama CRS-2 (Commercial Resupply Services 2) e riguardano il trasporto di rifornimenti ma anche l’eliminazione dei rifiuti o comunque di ciò che non serve più e del trasporto di carichi dalla Stazione per restituirli alla NASA. Stavolta l’agenzia ha selezionato tre aziende rinnovando i contratti con SpaceX e Orbital ATK e selezionando anche Sierra Nevada Corporation.

Il nuovo contratto non è semplicemente una ripetizione del vecchio estesa a una terza azienda ma contiene varie novità che derivano dall’esperienza accumulata dalla NASA durante questi anni di lavoro con aziende private. L’agenzia ha fin dall’inizio deciso di scegliere più aziende per avere flessibilità nell’uso di diverse navicelle e ridondanza in caso di problemi. Gli incidenti di percorso hanno suggerito di includere una terza azienda tra gli operatori ma questa è solo la novità più evidente.

Il primo contratto prevedeva una certa quantità di carichi da trasportare in termini di tonnellate perciò il numero di missioni derivava dalla capacità della navicella. Per il contratto CRS-2 la NASA ha deciso di ordinare le missioni e ogni azienda scelta dovrà compiere almeno sei missioni. In seguito agli incidenti occorsi, il nuovo contratto richiede un’assicurazione che copra i danni alle proprietà governative durante le varie fasi delle missioni.

Le novità del contratto CRS-2 riguardano anche altri elementi più tecnici che riguardano le possibilità di trasporto delle navicelle. Le missioni previste dal nuovo contratto includono nuove opzioni riguardante la consegna (cibo, hardware, esperimenti scientifici), la restituzione e l’eliminazione di carichi sia pressurizzati che non pressurizzati.

Ogni missione potrebbe essere diversa perciò la NASA non ha fornito indicazioni sui costi individuali limitandosi a indicare una cifra complessiva potenziale di 14 miliardi di dollari. Questo valore totale parte da quest’anno, quindi includendo le missioni rimanenti del contratto CRS in atto, e arriva fino al 2024.

Finora, la navicella Dragon di SpaceX era l’unica in grado di riportare sulla Terra carichi come esperimenti scientifici e campioni vari da analizzare oltre le capacità degli strumenti disponibili sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’azienda di Elon Musk continuerà a sviluppare la navicella, che in futuro potrà attraccare direttamente alla Stazione Spaziale Internazionale invece di essere catturata dal braccio robotico. Un’altra possibile innovazione consiste nell’atterraggio sul suolo usando i propulsori per frenare invece dell’ammaraggio nell’oceano. Questo però è un progetto che richiede ancora tempi di sviluppo piuttosto lunghi.

Orbital ATK continuerà a usare la sua navicella Cygnus, che verrà usata per eliminare rifiuti e ciò che non serve più alla Stazione Spaziale Internazionale. L’azienda sta sviluppando la nuova versione del suo razzo vettore Antares ma effettuerà almeno un altro lancio con l’Atlas V.

La grande novità è Sierra Nevada Corporation con il suo Dream Chaser, uno shuttle basato su un vecchio progetto della NASA chiamato HL-20. L’azienda sta sviluppando varie versioni della sua navicella con dimensioni e caratteristiche diverse per mercati diversi e quella scelta per il contratto CRS-2 è chiamata Dream Chaser Cargo System.

Finora la NASA sembrava non voler più usare uno shuttle perché le missioni dei suoi Space Shuttle si erano rivelate molto costose. Il Dream Chaser può essere lanciato su un normale razzo vettore, l’Atlas V, e il progetto originale è stato aggiornato per rendere la navicella davvero riutilizzabile e contenere i costi.

Il grosso vantaggio degli shuttle è quello di poter atterrare come un aeroplano. Il piano è di usare la pista del Kennedy Space Center ma il Dream Chaser potrebbe atterrare anche in un aeroporto. La navicella può riportare sulla Terra esperimenti scientifici e campioni biologici che potrebbero essere prelevati molto rapidamente per essere portati nei laboratori.

Con il contratto CRS-2, la NASA porta avanti la nuova politica di collaborare con aziende private per sviluppare le navicelle spaziali americane. Ciò permetterà di aprire l’orbita terrestre bassa a nuove possibilità di affari in una frontiera che non è più solo scientifica ma anche commerciale.

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