Continui cambiamenti sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Fasi del collasso di Aswan (Immagine ESA/Rosetta/NavCam – CC BY-SA IGO 3.0; ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)
Fasi del collasso di Aswan (Immagine ESA/Rosetta/NavCam – CC BY-SA IGO 3.0; ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Due articoli, uno pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” e uno pubblicato sulla rivista “Science”, descrivono due ricerche riguardanti la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Il primo riguarda il distacco di materiali del costone roccioso chiamato Aswan nella regione Seth del nucleo della cometa. Il secondo articolo riguarda le trasformazioni avvenute sulla superficie della cometa rilevate grazie alla sonda spaziale Rosetta dell’ESA tra l’estate del 2014 e il settembre 2016.

Un team guidato da Maurizio Pajola di NASA/AMES e CISAS-Università di Padova descrive gli eventi che partirono nel settembre 2014, quando venne individuata una frattura lunga circa 70 metri e larga circa 1 metro nel costone chiamato Aswan. Il 10 luglio 2015 una quantità di materiali stimata in oltre 27.000 metri cubi si staccarono dal costone precipitando a valle. La Navigation Camera della sonda spaziale Rosetta rilevò in quell’occasione anche violenti getti di polvere e gas ma quello fu solo l’inizio.

Dopo circa 5 giorni, Rosetta osservò nuovamente Aswan scoprendo un bordo molto più brillante della superficie scura dove prima c’era la frattura. Il crollo aveva lasciato esposta un’area interna del nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko che molto probabilmente era composta di ghiaccio d’acqua. Quella luminosità si è lentamente smorzata e ciò suggerisce che il ghiaccio è sublimato nel corso del tempo. Nelle osservazioni effettuate il 6 agosto 2016 quell’area era nuovamente molto simile a quelle vicine.

Un team guidato da Mohamed Ramy El-Maarry dell’Università di Boulder in Colorado, negli USA, ha riassunto i tipi di cambiamenti osservati nel corso di circa due anni di missione della sonda spaziale Rosetta in orbita attorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Durante il suo passaggio nel sistema solare interno, sulla sua superficie sono avvenuti molti cambiamenti osservati con una continuità e una precisione senza precedenti. Ciò ha fornito ai ricercatori anche una misura dei tempi dei vari eventi che hanno caratterizzato quei due anni di attività.

Il sommario mostra una quantità di processi diversi che sottolineano un’attività geologica molto intensa durante l’avvicinamento al Sole della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Gli eventi descritti sono davvero tanti e vanno dalle frane a fratture sulla superficie passando per massi che si spostano di molti metri e piogge di detriti. Le forti variazioni di temperatura hanno causato processi di erosione e la sublimazione del ghiaccio anche sotto la superficie della cometa.

Il riscaldamento della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko avvenuto durante il suo avvicinamento al Sole ha causato anche un’accelerazione nella sua rotazione. Una conseguenza è stata anche un ulteriore stress sul nucleo che ha causato una frattura osservata nell’agosto 2014 lungo il collo per una lunghezza di circa 500 metri che nei mesi successivi si è allargata.

Nel giugno 2016 un’altra frattura parallela alla prima è stata osservata e a causa della posizione nell’area che unisce i due lobi del nucleo ci si può porre qualche domanda sul futuro della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Se nei prossimi passaggi vicino al Sole le fratture continueranno a estendersi e se ne apriranno altre è possibile che in futuro la cometa finisca addirittura per spezzarsi.

La missione della sonda spaziale Rosetta è terminata il 30 settembre 2016 con l’impatto sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Nel frattempo, molti studi sono già stati condotti grazie all’enorme mole di dati raccolti e questi due appena pubblicati forniscono un’idea generale della notevole attività che c’è stata in due anni sulla cometa. Era davvero necessario avere una sonda nelle vicinanze per ottenere tutti quei dati, che ci hanno permesso di espandere enormemente le nostre conoscenze delle comete.

Cambiamenti in varie aree della 67P/Churyumov-Gerasimenko (Immagine ESA/Rosetta/NAVCAM, CC BY-SA 3.0 IGO; all others: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)
Cambiamenti in varie aree della 67P/Churyumov-Gerasimenko (Immagine ESA/Rosetta/NAVCAM, CC BY-SA 3.0 IGO; all others: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

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