La navicella spaziale SpaceX Dragon è partita per la missione CRS-18 per conto della NASA

Il cargo spaziale Dragon inizia la missione CRS-18 decollando su un razzo Falcon 9 (Immagine cortesia SpaceX)
Il cargo spaziale Dragon inizia la missione CRS-18 decollando su un razzo Falcon 9 (Immagine cortesia SpaceX)

Poche ore fa la navicella spaziale SpaceX Dragon è partita su un razzo vettore Falcon 9 dalla base di Cape Canaveral nella missione CRS-18 (Cargo Resupply Service 18), indicata anche come SpX-18. Dopo poco più di dieci minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. Si tratta della diciottesima missione di invio della navicella spaziale Dragon alla Stazione Spaziale Internazionale con vari carichi con il successivo ritorno sulla Terra, anche in questo caso con vari carichi.

Il carico della navicella spaziale Dragon è di poco più di 2.300 kg tra la sezione pressurizzata e quella non pressurizzata. Ci sono poco più di 230 kg di cibo e altri rifornimenti per l’equipaggio della Stazione spaziale Internazionale ma la maggior parte del carico è costituita da strumenti, hardware vario e altri materiali necessari a esperimenti e ricerche scientifiche condotti a bordo della Stazione.

L’indagine Biorock ha lo scopo di esaminare l’interazione tra microbi e rocce e liquidi in condizioni di microgravità. È una delle ricerche che hanno lo scopo di valutare le possibilità di usare microrganismi in operazioni minerarie nello spazio, in particolare in asteroidi, sulla Luna o su Marte.

L’indagine BioFabrication Facility (BFF) ha lo scopo di testare una stampante 3D davvero speciale dato che può generare tessuti organici. Si tratta di un tipo di lavoro che sta risultando difficile nella gravità terrestre perciò i test in microgravità aiuteranno a sviluppare le possibilità di creare organi e tessuti vari in laboratorio.

Altri esperimenti biologici legati alla microgravità sono Space Tango-Induced Pluripotent Stem Cells, che ha lo scopo di esaminare cellule di pazienti ammalati di Parkinson e sclerosi multipla per capire i cambiamenti nell’espressione dei geni, Space Moss, che riguarda i muschi, e MVP Cell-02, che riguarda vari microrganismi.

Oltre ai vari esperimenti, a bordo del cargo spaziale Dragon c’è l’International Docking Adapter-3 (IDA-3), parte del nuovo sistema di attracco che verrà usato dalle nuove navicelle spaziali americane che dovrebbero entrare in funzione nel 2020. L’IDA-1 doveva essere collegato a uno dei due Pressurized Mating Adapters (PMA) sul modulo Harmony della Stazione ma venne distrutto assieme alla Dragon nell’esplosione del razzo vettore Falcon 9 nel giugno 2015. L’IDA-2 è stato regolarmente trasportato sulla Stazione durante la missione CRS-9 di SpaceX e installato. L’IDA-3 è stato costruito usando soprattutto pezzi di ricambio prodotti durante la costruzione degli altri due IDA.

La ricerca scientifica è fondamentale sulla Stazione Spaziale Internazionale e in certi casi è finalizzata a risultati molto pratici anche dal punto di vista commerciale, come nel caso dell’indagine Goodyear Tire, che ha lo scopo di cercare miglioramenti nei materiali per gli pneumatici.

Questa navicella spaziale Dragon era già stata utilizzata nelle missioni CRS-6, iniziata l’8 aprile 2015, e CRS-13, iniziata il 15 dicembre 2017. Si tratta del primo cargo utilizzato per la terza volta, un ulteriore passo avanti nella politica di riutilizzo di SpaceX.

Il cargo spaziale Dragon è ora in rotta verso la Stazione Spaziale Internazionale e tutto procede regolarmente. Il primo stadio è atterrato regolarmente sulla piazzola a Cape Canaveral. L’arrivo alla Stazione è previsto per domani: attorno alle 16 italiane la Dragon dovrebbe essere catturata dal braccio robotico della Stazione.

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