Rilevati otto lampi radio veloci ripetitivi

Le antenne del radiotelescopio CHIME (Foto Mateus A. Fandiño)
Le antenne del radiotelescopio CHIME (Foto Mateus A. Fandiño)

Un articolo sottoposto per la pubblicazione sulla rivista “Astrophysical Journal Letters” riporta la scoperta di otto lampi radio veloci ripetitivi. La collaborazione CHIME/FRB, il team di scienziati che usa il radiotelescopio CHIME proprio per cercare questi fenomeni, ha raccolto le prove di questi nuovi lampi radio veloci dopo che mesi fa aveva annunciato la scoperta del secondo evento ripetitivo. Ciò suggerisce che questi fenomeni non siano così rari rispetto a quelli non ripetitivi ma che solo recentemente abbiamo trovato il modo di rilevarli.

I lampi radio veloci sono stati rilevati per la prima volta nel 2007 analizzando dati d’archivio raccolti nel 2001 e costituiscono ancora un mistero perché emissioni radio così potenti richiedono un’energia stimata in circa quella emessa dal Sole in 80 anni nonostante la loro durata sia di pochi millisecondi. Nel 2016 è stata annunciata la rilevazione del primo lampo radio veloce ripetitivo, il secondo è stato annunciato nel gennaio 2019 ma il grande annuncio è arrivato ora, con la rilevazione di ben otto di essi.

Il radiotelescopio CHIME (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment) in Canada ha visto la cosiddetta prima luce il 7 settembre 2017 e ha cominciato la sua caccia ai lampi radio veloci nel 2018 usando quattro semicilindri invece delle classiche antenne circolari. I risultati sono ottimi, con centinaia di lampi radio veloci non ripetitivi e gli 8 ripetitivi analizzati in questa ricerca.

Quello che è nato come un esperimento a basso costo, dove l’espressione significa comunque 16 milioni di dollari, per studiare onde radio dall’universo primordiale è stato utilizzato anche come cacciatore di lampi radio veloci. Ultimamente i risultati di CHIME stanno ottenendo grande attenzione dopo una fase iniziale di taratura in cui le osservazioni sembravano causate da interferenze o anomalie strumentali.

I dati dei nuovi lampi radio veloci ripetitivi, rilevati tra il 16 settembre 2018 e il 22 febbraio 2019, offre finalmente la possibilità di costruire le prime statistiche su questi fenomeni e quindi di confrontarli con i lampi radio veloci non ripetitivi. Ad esempio, ogni lampo in uno degli eventi ripetitivi sembra durare più a lungo degli eventi non ripetitivi, attorno ai 10 millisecondi per lampo contro un millisecondo per un evento singolo.

Potrebbe essere comunque troppo presto per valutare le varie differenze per cercare di capire l’origine di questi fenomeni. Le prime analisi suggeriscono la possibilità di diversi meccanismi di origine: le stelle di neutroni di tipo magnetar sono le prime indiziate ma è possibile che esistano anche altre fonti. Il successo del radiotelescopio CHIME è importante per risolvere i misteri attorno a questi eventi estremamente energetici.

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