È un successo il lancio di test della navicella spaziale Soyuz MS-14 verso la Stazione Spaziale Internazionale

La navicella spaziale Soyuz MS-14 al decollo su un razzo vettore Soyuz 2.1a (Immagine cortesia Roscosmos)
La navicella spaziale Soyuz MS-14 al decollo su un razzo vettore Soyuz 2.1a (Immagine cortesia Roscosmos)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz MS-14 è decollata su un razzo vettore Soyuz 2.1a dal cosmodromo kazako di Baikonur. Dopo circa nove minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta che in circa due giorni la porterà alla Stazione Spaziale Internazionale.

Il razzo vettore Soyuz 2.1a usato già da tempo per altre missioni spaziali russe come quelle dei cargo spaziali Progress. Esso permette di inserire la navicella in un’orbita con maggior precisione rispetto alle precedenti versioni del razzo. Invece, finora le navicelle spaziali Soyuz usate per il trasporto di astronauti sono state lanciate su razzi Soyuz FG. Questo lancio di test ha lo scopo di verificare la corretta l’integrazione dei sistemi delle navicelle Soyuz con il razzo Soyuz 2.1a e per questo motivo è stato lanciato senza equipaggio.

Un elemento cruciale dell’integrazione riguardano il sistema di emergenza usato per mettere in salvo l’equipaggio in caso di malfunzionamento del razzo. Il razzo Soyuz 2.1a compie manovre un po’ diverse rispetto alla versione FG perciò è stato necessario modificare quel sistema e questo lancio ha permesso di verificare che non venisse attivato per errore.

Le navicelle spaziali Soyuz sono usate per il trasporto del personale e in genere a bordo, all’andata o al ritorno, ci sono solo piccoli carichi lasciando il lavoro di cargo spaziale alle navicelle Progress. Per l’occasione, la navicella spaziale Soyuz MS-14 trasporta circa 650 kg di carichi vari al posto dell’equipaggio e di alcuni sistemi di supporto vitale che sono inutili in questa missione.

In realtà si potrebbe dire che c’è un passeggero a bordo della navicella spaziale Soyuz MS-14, il robot Skybot F-850, soprannominato FEDOR (final experimental demonstration object research). Quest’androide russo è stato sviluppato inizialmente per affiancare e in certi casi sostituire gli esseri umani in operazioni di soccorso ma successivamente il suo uso è stato esteso a lavori nello spazio e i veri test potranno iniziare sulla Stazione Spaziale Internazionale.

L’arrivo della navicella spaziale Soyuz MS-14 alla Stazione Spaziale Internazionale è previsto per sabato 24 agosto alle 7.30 italiane. Userà il computer di bordo per compiere un attracco automatizzato al modulo Poisk.

Il robot Skybot F-850 / FEDOR (Foto cortesia Roscosmos)
Il robot Skybot F-850 / FEDOR (Foto cortesia Roscosmos)

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