Una super-Terra trovata nel sistema di HD 164922 dopo una lunga ricerca

Concetto artistico di super-Terra con la sua stella sullo sfondo (Immagine cortesia M. Weiss/CfA)
Concetto artistico di super-Terra con la sua stella sullo sfondo (Immagine cortesia M. Weiss/CfA)

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta la scoperta di una super-Terra nel sistema di HD 164922, una stella poco più piccola e poco meno massiccia del Sole. Un team di ricercatori guidato da Serena Benatti dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) di Palermo ha usato lo spettrografo HARPS-N installato al Telescopio nazionale Galileo dell’INAF, sulle Isole Canarie, per raccogliere i dati che, uniti ad altri raccolti in precedenza con altri strumenti, hanno permesso di scoprire l’esopianeta designato come HD 164922d. Sempre più spesso le scoperte di esopianeti vengono compiute grazie a software di analisi automatica di dati rilevati da vari telescopi ma in questo caso si tratta del premio alla tenacia di astronomi che hanno messo assieme i dati di anni di osservazioni compiute con vari strumenti.

Le osservazioni lo spettrografo HARPS-N sono state compiute all’interno del progetto Global Architecture of Planetary Systems (GAPS) che ha lo scopo di scoprire esopianeti di piccola massa in sistemi stellari in cui sono già stati trovati giganti gassosi. Il sistema di HD 164922, conosciuta anche come Gliese 9613 o LHS 3353 o con altre designazioni in vari cataloghi, è vicino in termini astronomici essendo a 72 anni luce dalla Terra. La stella è antica con un’età stimata a quasi 9,5 miliardi di anni e negli anni scorsi attorno ad essa erano stati scoperti due esopianeti gassosi: nel 2006 uno con una massa paragonabile a quella di Saturno e nel 2016 un pianeta con una massa stimata in quasi 13 volte quella della Terra, il che suggerisce che si tratti di un sub-Nettuniano.

Precedenti studi del sistema di HD 164922 avevano portato alla luce segnali che non erano stati associati ai due esopianeti conosciuti. Serena Benatti ha spiegato il grande sforzo compiuto dal suo team con oltre cinque anni di osservazioni che hanno portato quasi 700 punti di velocità radiale grazie allo spettrografo HARPS-N. Aggiungendovi i dati raccolti in precedenti ricerche, è stato possibile simulare al computer l’attività della stella e dei due esopianeti conosciuti.

Ci sono voluti comunque quasi cinque mesi di lavoro per ottenere il risultato sperato, la scoperta di un ulteriore esopianeta, catalogato come HD 164922d. Secondo i dati, esso è a una distanza dalla sua stella che è circa un decimo di quella della Terra dal Sole per un anno che dura circa 12 giorni terrestri e mezzo e con una massa stimata in almeno quattro volte quella della Terra.

I ricercatori hanno anche analizzato la dinamica delle orbite dei tre esopianeti del sistema di HD 164922, che risultano stabili nel tempo. Ciò permette di identificare altre regioni di quel sistema in cui potrebbe esserci un altro pianeta. La cosa interessante è che un’area è nella zona abitabile di quel sistema. Purtroppo i segnali non indicano la presenza di altri pianeti ma dovrebbe essere una super-Terra perfino più massiccia di HD 164922d o un pianeta gassoso per risultare nei dati disponibili.

Le crescenti indagini alla ricerca di esopianeti rendono a volte relativamente facile trovarli ma in genere sono quelli che transitano di fronte alla loro stella lasciando tracce visibili. Le ricerche che usano il metodo della velocità radiale sono più complicate e il caso di HD 164922d è estremo. La pazienza e la tenacia dei ricercatori hanno permesso di trovare una super-Terra dopo una lunghissima ricerca che aiuta anche a capire meglio l’evoluzione di un sistema stellare che ha un’età quasi doppia del sistema solare.

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