Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” riporta uno studio del centro della Via Lattea che rivela la presenza di filamenti di gas surriscaldati e campi magnetici. L’astronomo Q. Daniel Wang dell’Università del Massachusetts ad Amherst ha combinato i risultati di 370 osservazioni di varie parti di quell’area condotte con l’Osservatorio per i raggi X Chandra della NASA aggiungendovi osservazioni condotte usando il radiotelescopio MeerKAT. I risultati suggeriscono la possibilità di processi in atto che potrebbero essere dovuti a una fonte d’energia sconosciuta nel centro galattico.
Q. Daniel Wang ha definito la galassia come un ecosistema e ha spiegato che le aree centrali delle galassie hanno ruoli enormi nella loro evoluzione. Tuttavia, si tratta di aree piene di gas e polveri che rendono molto difficili le osservazioni dato che quei materiali bloccano molte frequenze elettromagnetiche. Per questo motivo, l’autore di questo nuovo studio ha sfruttato strumenti che rilevano emissioni nelle bande che passano attraverso quei materiali come raggi X e onde radio.
L’Osservatorio per i raggi X Chandra della NASA ha permesso di ottenere eccellenti immagini dell’area centrale della Via Lattea in cui le varie bande dei raggi X sono mostrate in arancione, verde e porpora nell’immagine (X-ray: NASA/CXC/UMass/Q.D. Wang; Radio: NRF/SARAO/MeerKAT). I cerchi verdi indicano fonti molto luminose ai raggi X. Cerchi ed ellissi porpora indicano oggetti di altri tipi come ammassi stellari e complessi molecolari. Il radiotelescopio MeerKAT è uno dei precursori dello SKA, il radiotelescopio di prossima generazione, e ha permesso di rilevare emissioni radio mostrate in grigio nell’immagine.
Vari studi stanno cercando di comprendere l’influenza dei buchi neri supermassicci sulle galassie che li ospitano. Nel caso della Via Lattea, il buco nero supermassiccio è indicato come Sagittarius A* ma questo studio mostra altri fenomeni che generano emissioni di raggi X.
Una scoperta è l’immagine più chiara ottenuta finora di un paio di pennacchi che emettono raggi X che emergono dalla regione vicina a Sagittarius A*. Anche i filamenti di gas surriscaldati presenti vicino al centro galattico sono interessanti e questo studio ha permesso di scoprirne un altro sotto il pennacchio meridionale, catalogato come G0.17-0.41.
Q. Daniel Wang ha spiegato che la presenza del filamento G0.17-0.41 rivela un evento di riconnessione magnetica. Questo processo avviene quando due campi magnetici opposti si spezzano e si combinano tra loro provocando il rilascio di un’enorme quantità di energia. Sono processi al centro di altri tipi di studi astronomici perché generano anche brillamenti solari che hanno conseguenze anche sulla Terra come le aurore boreali. Ora gli scienziati pensano che la riconnessione magnetica possa avvenire anche nello spazio interstellare e che tenda ad avvenire ai confini esterni dei pennacchi in espansione verso l’esterno del centro galattico.
Per Q. Daniel Wang, le domande riguardanti la produzione e il trasporto di flussi di energia dal centro galattico e i loro effetti su quello che ha chiamato ecosistema galattico sono fondamentali per comprendere la storia della Via Lattea. L’autore di questo studio è il primo a sottolineare le domande che ancora attendono risposte e a sottolineare l’importanza dell’approccio multibanda per offrire informazioni più complete sul centro galattico. Nel suo studio, ha usato osservazioni ai raggi X e alle onde radio ottenute usando due strumenti tra i migliori e i risultati si sono visti. Ora anche altri ricercatori potranno condurre ricerche mirate nelle aree più interessanti del centro della Via Lattea per cercare altre risposte.
