Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta uno studio sull’ammasso stellare Palomar 5 il quale indica che fra un miliardo di anni al suo interno saranno rimasti solo buchi neri. Un team di ricercatori guidato dal professor Mark Gieles dell’Università di Barcellona ha studiato quest’ammasso antico e dalla densità molto bassa conducendo una serie di simulazioni per cercare di prevederne il futuro. Il numero di buchi neri al suo interno è già oggi superiore alla media ed è soggetto a interazioni gravitazionali con la conseguenza che nel lontano futuro le sue dimensioni aumenteranno e vi rimarranno solo buchi neri.
Distante circa 80.000 anni luce dalla Terra, l’ammasso stellare Palomar 5 è stato scoperto nel 1950 ed è uno degli ammassi globulari che orbitano attorno alla Via Lattea. L’immagine (Cortesia M. Gieles et al./Gaia eDR3/DESI DECaLS. Tutti i diritti riservati) mostra una vista del cielo con Palomar 5 in alto al centro.
L’età dell’ammasso globulare Palomar 5 è stimata in oltre 10 miliardi di anni, un’età notevole che è normale per questi ammassi ma questa è l’unica cosa comune per Palomar 5. Rispetto alle caratteristiche medie per gli ammassi globulari, questo ha circa un decimo della massa sparsa in un volume che è invece cinque volte superiore. Si sta disgregando e il team guidato dal professor Mark Gieles ha provato a capire i processi in atto per vedere quale futuro attende Palomar 5.
La ricerca sull’ammasso globulare Palomar 5 parte dai dati attuali, che vedono il numero di buchi neri tre volte maggiore rispetto a ciò che ci si aspetterebbe dal numero delle stelle presente. Ciò significa che ora oltre il 20% della massa di Palomar 5 è costituita da buchi neri, ognuno dei quali ha una massa che è circa 20 volte quella del Sole. Si tratta di masse notevoli per buchi neri originati da stelle morte e probabilmente vi sono state fusioni tra buchi neri.
Le interazioni che stanno causando la disgregazione dell’ammasso globulare Palomar 5 sono al centro dell’attenzione degli astronomi. Le stelle stanno uscendo dall’ammasso generando quelle che vengono chiamate correnti mareali, scie formate da quelle stelle. È uno dei tanti casi di correnti mareali scoperte negli ultimi anni nell’alone della Via Lattea e non ci sono ancora spiegazioni certe. Quella di Palomar 5 è la prima corrente associata a un ammasso stellare.
Le simulazioni indicano che le correnti sono parte di processi che durano miliardi di anni in cui le stelle escono da un ammasso stellare in modo sempre più efficiente. I buchi neri generano effetti di fionda gravitazionale che favorisce la “fuga” delle stelle. Ciò conferma alcune ipotesi riguardani i meccanismi di origine delle correnti mareali.
Secondo i ricercatori, i processi in atto nell’ammasso globulare Palomar 5 porteranno nel giro di un miliardo di anni a lasciare solo i buchi neri. Lo studio dei processi di evoluzione di questi ammassi offre anche interessanti possibilità di ricerca nei prossimi anni. Ad esempio, le fusioni tra buchi neri che potrebbero avvenire al suo interno potrebbero essere rilevate grazie alle emissioni di onde gravitazionali, una branca dell’astronomia in grande crescita.