Un grande successo per i test della sonda spaziale LISA Pathfinder

Illustrazione dell'apparecchiatura contenuta nella sonda LISA Pathfinder (Immagine ESA/ATG medialab)
Illustrazione dell’apparecchiatura contenuta nella sonda LISA Pathfinder (Immagine ESA/ATG medialab)

Ieri l’ESA ha tenuto una conferenza stampa per annunciare i risultati dei test della sonda spaziale LISA Pathfinder. Questa missione dimostrativa delle tecnologie necessarie a rilevare onde gravitazionali nello spazio è stata definita un successo oltre le aspettative. Gli scienziati del team della missione hanno pubblicato un articolo sulla rivista “Physical Review Letters” che descrive i risultati dei test effettuati.

La sonda spaziale LISA (Laser Interferometer Space Antenna) Pathfinder è stata lanciata il 3 dicembre 2015 e all’inizio del febbraio 2016 ha raggiunto l’area chiamata L1 a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra dove c’è un equilibrio di forze adatto a un esperimento di quel tipo. All’inizio di marzo sono cominciati i test veri e propri del sistema costituito da due cubi identici schermati da perturbazioni esterne e un sistema laser che ne misura ogni spostamento con una precisione elevatissima.

Qualsiasi tipo di “rumore”, dovuto al vento solare, alla pressione della luce solare e ad altri tipi di influenze esterne dev’essere compensato il più possibile e comunque identificato per tenerne conto delle misurazioni. Data la natura di questo tipo di esperimento, il vero test doveva essere effettuato nello spazio, in condizioni impossibili da riprodurre in un laboratorio. È questo il motivo per cui la validità di questo progetto è stata testata da un dimostratore come la sonda spaziale LISA Pathfinder.

I risultati dei test sono stati entusiasmanti perché la precisione raggiunta nelle misurazioni è stata cinque volte maggiore di quella richiesta in fase di progetto. L’accelerazione relativa tra i due cubi è inferiore a una parte su dieci milionesimi di miliardesimo dell’accelerazione di gravità sulla Terra. In parole povere, si tratta di un successo strepitoso che dimostra che questa è una strada giusta per la ricerca sulle onde gravitazionali.

Nel febbraio 2016 l’esperimento LIGO ha annunciato la rilevazione di onde gravitazionali ma le tecnologie che verranno sviluppate grazie a LISA Pathfinder sono un po’ diverse. Le onde rilevate da LIGO hanno frequenze tra 10 Hz e varie migliaia di Hz, solo una parte dello spettro. Nello spazio sarà possibile rilevare onde gravitazionali con frequenze molto basse, tra 0,1 e 1 Hz grazie alla possiblità di misurare fluttuazioni incredibilmente piccole.

È per questo motivo che varie agenzie nazionali europee tra cui l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e anche la NASA hanno contribuito alla missione LISA Pathfinder. Ora il problema è nei tempi di preparazione della “vera” missione, chiamata per il momento eLISA, dato che il lancio è previsto per il 2034. In quel caso, si tratterà di tre sonde separate da alcuni milioni di chilometri. I tempi sono lunghi e sarebbe bello se il successo dei test con LISA Pathfinder convincessero l’ESA ad accelerare la prossima missione.

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