L’ESA ha pubblicato nuove immagini del cratere Korolev su Marte ottenute grazie alla macchina fotografica High Resolution Stereo Camera (HRSC) della sua sonda spaziale Mars Express. La sua peculiarità è di essere riempito di ghiaccio d’acqua e nonostante la presenza di polvere il suo colore è bianco, il che costituisce un forte contrasto con quello del terreno circostante. Normalmente l’acqua non riesce a rimanere solida alla bassissima pressione generata dall’atmosfera marziana ma vicino al polo nord il cratere Korolev agisce come una trappola a freddo.
Il cratere Korolev è chiamato così in onore di Sergei Pavlovich Korolev (le traslitterazioni dal cirillico variano), il padre del programma spaziale sovietico, i cui sviluppi sono usati anche oggi dai russi. Per un certo periodo fu imprigionato in un gulag in seguito ad accuse di sabotaggio e durante le terribili purghe staliniane non era neppure la fine peggiore ma i lavori rallentarono notevolmente senza di lui e dopo qualche anno venne rimesso al suo posto. La sua identità venne tenuta segreta fino a dopo la sua morte, che forse segnò la sconfitta dei sovietici nella corsa alla Luna, ma oggi molti onori sono dedicati a lui tra cui questo cratere su Marte.
Vicino all’area chiamata Olympia Undae, che circonda una parte della calotta polare settentrionale di Marte, il cratere Korolev ha un diametro di quasi 82 chilometri. Ciò significa che non è particolarmente grande per gli standard marziani ma è pieno quasi completamente di ghiaccio dato che la calotta è larga circa 60 chilometri e la sua profondità arriva a circa 2 chilometri mentre lo strato di ghiaccio arriva a circa 1,8 chilometri di altezza. Si tratta di un ghiacciaio perenne perché la depressione del cratere agisce come trappola a freddo in cui l’aria che si muove sopra il ghiaccio si raffredda e scende verso il basso, creando uno strato di aria che agisce da isolante mantenendo l’acqua stabilmente allo stato solido.
Le trappole a freddo possono essere molto efficaci nel mantenere le temperature a livello molto bassi in certi luoghi, tanto che perfino sul pianeta nano Cerere e sulla Luna, dove l’atmosfera è estremamente sottile, ghiaccio d’acqua è stato individuato sulla loro superficie o comunque a non più di qualche millimetro di profondità. Varie ricerche hanno dato risultati di quel tipo, la più recente riguardante la Luna è stata descritta in un articolo pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” nell’agosto 2018.
Il cratere Korolev non è l’unico su Marte a essere pieno di ghiaccio d’acqua ma ce ne sono altri dove trappole a freddo hanno generato ghiacciai. C’è un esempio sempre nell’area settentrionale, anche se un po’ più lontano dal polo nord, con il cratere Louth, che però è molto più piccolo con una calotta del diametro di circa 12 chilometri. Per la sua dimensione e la quantità di ghiaccio al suo interno, Korolev è il cratere di questo tipo più interessante perciò è stato osservato diverse volte dalla sonda spaziale Mars Express, che nel corso degli anni ha scattato diverse fotografie che ora sono state assemblate nelle immagini pubblicate. È anche una celebrazione del 15° anniversario dell’entrata nell’orbita di Marte di Mars Express, avvenuta il 25 dicembre 2003.