È un successo il lancio del satellite DSCOVR per monitorare il vento solare

Il satellite DSCOVR decolla su un razzo vettore Falcon 9 (Foto NASA/Tony Gray and Tim Powers)
Il satellite DSCOVR decolla su un razzo vettore Falcon 9 (Foto NASA/Tony Gray and Tim Powers)

Il satellite DSCOVR (Deep Space Climate Observatory) è stato lanciato qualche ora fa su un razzo Falcon 9 di SpaceX dallo Space Launch Complex 40 (SLC-40) di Cape Canaveral. La navicella si è correttamente separata dall’ultimo stadio del razzo dopo poco più di mezz’ora e si è immessa nella traiettoria che la porterà alla sua destinazione. Ha anche dispiegato i suoi pannelli solari e inviato i primi segnali, confermando il corretto funzionamento.

DSCOVR si posizionerà nell’area chiamata L1, a circa un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, dove la gravità del pianeta e quella del Sole si equilibrano. Lì comincerà la sua missione di osservazione del vento solare dopo il periodo di test che durerà circa 40 giorni.

Il satellite DSCOVR ha avuto una storia travagliata. L’idea originale alla base di questa missione arrivò dall’allora vice-presidente degli USA Al Gore, che voleva lanciare nello spazio un satellite che fornisse una vista quasi continua della Terra da trasmettere via Internet.

La NASA integrò l’idea in una missione che venne chiamata Triana ricordando Rodrigo de Triana, la vedetta nell’equipaggio di Cristoforo Colombo che avvistò l’America. Ad un telescopio per le osservazioni della Terra vennero aggiunti altri strumenti per misurare quanta luce solare veniva riflessa dalla Terra e l’energia solare che raggiungeva il pianeta.

Il satellite Triana venne costruito e doveva essere lanciato con uno Space Shuttle. Il nome non ufficiale GoreSat venne dato dai repubblicani per scherno nei confronti di una missione che ritenevano uno spreco di soldi. La conseguenza fu che cambio di amministrazione che seguì l’elezione di George W. Bush portò alla cancellazione di quella missione.

Per anni, il satellite Triana rimase in un deposito finché la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) non chiese alla NASA di costruire un satellite per l’osservazione del vento solare. Fino ad ora, il satellite ACE (Advanced Composition Explorer) ha fatto questo lavoro dopo essere stato lanciato nel 1997 ma è già andato molto al di là della sua missione originale di cinque anni.

È stato un colpo di fortuna che il satellite Triana avesse gli strumenti adatti alle necessità della NOAA perciò è stato tirato fuori dal deposito, assemblato e revisionato. Con il nuovo nome DSCOVR, è stato preparato per una missione un po’ diversa da quella originale, quella di osservare il vento solare. Dalla sua posizione, potrà individuare pericolose tempeste solari e misurare l’energia che raggiunge la Terra.

L’aeronautica militare americana partecipa alla missione con la supervisione del lancio. L’uso di un razzo vettore Falcon 9 fa parte di un accordo raggiunto con SpaceX per certificare l’azienda per l’accesso ai lanci di satelliti militari. Elon Musk, il fondatore di SpaceX, era deciso ad andare anche in tribunale per ottenere di poter avere una possibilità di ottenere un contratto di quel tipo ma ora le parti si sono in qualche modo avvicinate.

Per SpaceX, questa doveva essere l’opportunità per compiere un altro tentativo di far atterrare in maniera controllato il primo stadio del razzo vettore Falcon 9, quello che fa da “booster” al decollo. Il primo tentativo effettuato qualche settimana fa non era andato benissimo e il booster si era schiantato sulla piattaforma marina automatizzata.

Alla piattaforma automatizzata è stato dato un nome, “Limitati a leggere le istruzioni”, come una delle astronavi della Cultura, l’universo narrativo in cui è ambientata la maggioranza dei romanzi di fantascienza di Iain M. Banks. Lo scrittore ci ha lasciati nel 2013 ed Elon Musk ha voluto ricordarlo con quest’omaggio.

Purtroppo, nell’area di mare in cui il booster doveva atterrare il tempo era pessimo, con mare molto mosso. La piattaforma automatizzata può mantenersi stabile fino ad un certo punto ma stanotte le condizioni erano troppo brutte. Per questo motivo, SpaceX ha rinunciato a tentare l’atterraggio controllato e si è limitato ad un ammaraggio. Nonostante il brutto tempo, il booster è ammarato verticalmente a 10 metri dal suo obiettivo. Questo tentativo fornirà molti nuovi dati per tentare un atterraggio controllato in una prossima occasione.

Il satellite DSCOVR raggiungerà l’area L1 in circa 110 giorni. Dopo la fase di test comincerà la sua missione primaria, della durata di due anni e mezzo. La NOAA e la NASA ne gestiranno assieme le operazioni. Le immagini della Terra verranno postate su Internet, proprio come desiderava Al Gore, che era presente al lancio.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *