Airbus Defence and Space ha presentato il sistema Adeline per riutilizzare parti di razzi

Diagramma del sistema Adeline per l'atterraggio di parte del primo stadio di un razzo vettore (Immagine cortesia Airbus Defence and Space. Tutti i diritti riservati)
Diagramma del sistema Adeline per l’atterraggio di parte del primo stadio di un razzo vettore (Immagine cortesia Airbus Defence and Space. Tutti i diritti riservati)

Airbus Defence and Space, la sussidiaria della multinazionale aerospaziale Airbus Group che costruisce i razzi vettori Ariane 5 per ESA e Arianespace, ha presentato il progetto del sistema Adeline (ADvanced Expendable Launcher with INnovative engine Economy) per riutilizzare parte del primo stadio dei razzi. Ha anche presentato l’intenzione di costruire dei rimorchiatori spaziali da piazzare in orbita, dove trasporteranno i satelliti appena lanciati nell’orbita richiesta.

Negli ultimi anni, vari progetti sono in fase di sviluppo per riutilizzare le parti più costose di un razzo vettore, a cominciare dal primo stadio. SpaceX sta già sperimentando il sistema di atterraggio del primo stadio del proprio razzo Falcon 9 e, anche se non ha avuto ancora successo, sta facendo progressi. La ULA (United Launch Alliance), ha presentato meno di due mesi fa il progetto del nuovo razzo vettore Vulcan, che prevede un sistema di riutilizzo dei motori del primo stadio.

Ogni azienda sta sviluppando una tecnologia diversa per recuperare il primo stadio di un razzo o almeno i suoi motori. Il sistema Adeline è basato sull’idea di trasformare la parte più importante e costosa del primo stadio di un razzo, i motori e i sistemi elettronici, in un drone dopo che ha esaurito la sua funzione nel lancio.

Usando un sistema di ali e uno scudo termico, il sistema Adeline potrebbe atterrare da solo ma, a differenza del progetto di SpaceX, esso atterrerà come un normale drone o un aeroplano, su una comune pista di aeroporto. In questo modo, verranno evitati problemi complessi come quello di atterrare verticalmente, come nel progetto di SpaceX, o di richiedere altri veicoli di supporto, come nel progetto della ULA.

Airbus ha già effettuato vari test con alcuni modelli per verificare la fattibilità concettuale del sistema Adeline ed essi hanno avuto successo. Si tratta però di piccoli modelli di dimensioni inferiori a quelle di un uomo. Secondo l’azienda, il primo volo di un vero modulo potrebbe avvenire nel 2025.

Un’altra idea è quella di usare rimorchiatori spaziali in orbita per l’ultima fase del lancio di satelliti. Oggi per mettere nell’orbita richiesta un satelliti vengono usati razzi a vari stadi e l’ultima fase del viaggio può richiedere molto tempo se deve raggiungere l’orbita geostazionaria.

Un rimorchiatore potrebbe essere messo in orbita una volta e a quel punto i satelliti potrebbero essere lanciati solo in un’orbita bassa. Lì il satellite verrebbe catturato dal rimorchiatore per essere trasportato nell’orbita richiesta. Se ciò permetterà un sufficiente numero di lanci con razzi più piccoli, ci sarà un risparmio.

Ci vorranno ancora anni prima di vedere i vari sistemi di riutilizzo in azione ma il fatto che le più grosse aziende costruttrici di razzi vettori ci stiano lavorando dimostra la loro importanza. Chi riuscirà a farli funzionare potrà offrire lanci a prezzi molto inferiori e i lanci costano molti milioni di Euro!

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