Nuove conferme dell’esistenza di antichissimi laghi su Marte

Foto della formazione chiamata Kimberley nel cratere Gale scattata dal Mars Rover Curiosity (Foto NASA/JPL-Caltech/MSSS)
Foto della formazione chiamata Kimberley nel cratere Gale scattata dal Mars Rover Curiosity (Foto NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Un nuovo studio effettuato dal team che gestisce il Mars Rover Curiosity ha confermato che tra 3,8 e 3,3 miliardi di anni fa c’erano laghi in quello che è oggi il cratere Gale. Al suo centro oggi c’è il monte Sharp, le cui basi sono state formate da sedimenti depositati strato su strato nel corso di un periodo molto lungo. I risultati di questo studio sono appena stati pubblicati sulla rivista “Science”.

Questo nuovo studio, il cui autore principale è John P. Grotzinger, è basato sulle analisi dei dati raccolti dal Mars Rover Curiosity presentate alla fine del 2014. Le nuove indicazioni confermano l’antichissima presenza di una serie di laghi che si sono formati e successivamente asciugati nel corso di milioni di anni. Ci dovevano essere condizioni che permettevano l’esistenza di acqua liquida su Marte con piogge e forse neve che alimentavano i laghi che nel corso di milioni di anni hanno occupato il cratere Gale.

Una serie di caratteristiche geologiche rilevate dal Mars Rover Curiosity che necessitavano della presenza di strumenti al suolo per scoprirle e analizzarle adeguatamente supportano l’ipotesi dell’esistenza di antichissimi laghi nel cratere Gale. La mappatura effettuata usando la sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA ha aiutato ad esempio a comprendere l’estensione dei depositi sedimentari trasportati dall’acqua ma sono servite le rilevazioni effettuate direttamente nel cratere per raccogliere i dati necessari a verificare quale delle varie teoria fosse corretta.

I clinoformi, cioè superfici pendenti tipiche di bacini idrici, non potevano essere rilevate dalle sonde spaziali in orbita ma solo da un rover sulla superficie. Valutando l’erosione avvenuta nel tempo sul bordo del cratere Gale, i ricercatori hanno dedotto che c’è stato un fenomeno di aggradazione, un aumento dell’elevazione del terreno tipico dei sistemi fluviali dovuto al deposito di sedimenti.

L’erosione del bordo e della parete nord del cratere Gale ha generato ghiaia e sabbia che vennero trasportate verso sud da corsi d’acqua poco profonda. Nel corso del tempo, questi flussi di sedimenti sono avanzati verso l’interno del cratere producendo particelle sempre più fini che formavano una sorta di fanghiglia. Secondo i ricercatori, questo flusso segnava il confine di un antico lago dove si è accumulata.

La nascita di monte Sharp costituiva un altro problema perché c’erano diverse teorie per spiegarla. I dati raccolti dal Mars Rover Curiosity mostrano prove che la base di questa montagna è formata da sedimenti che si sono accumulati nel corso del tempo fino almeno a 800 metri d’altezza. Prove sulla parte superiore di monte Sharp devono ancora essere raccolte ed è possibile che sia invece il risultato di depositi trasportati dal vento.

I molti dati raccolti indicano chiaramente che per molto tempo ci sono stati laghi di acqua liquida su Marte ma non è chiaro come ciò sia stato possibile. Il pianeta rosso sembra essere stato per lungo tempo simile alla Terra ma non è chiaro come. Servono altri dati per capire le condizioni climatiche che esistevano su Marte oltre 3 miliardi di anni fa. Ciò potrà aiutarci a sviluppare migliori modelli climatici che potranno essere utili anche a capire l’evoluzione del clima sulla Terra.

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