La navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK è partita per la sua missione Orb-4 per conto della NASA

La navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK al decollo su un razzo vettore Atlas V all'inizio della missione Orb-4 (Immagine NASA TV)
La navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK al decollo su un razzo vettore Atlas V all’inizio della missione Orb-4 (Immagine NASA TV)

Nella notte italiana la navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK è decollata su un razzo vettore Atlas V da Cape Canaveral. Dopo circa venti minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. È alla sua quarta missione ufficiale, Orbital-4 o semplicemente Orb-4 ma anche come CRS OA-4, di trasporto di rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale per conto della NASA.

Dopo il fallimento della missione Orb-3 causato dall’esplosione del razzo Antares il 28 ottobre 2014, i dirigenti dell’allora Orbital Sciences hanno cominciato subito a cercare alternative per le loro missioni. Il contratto con la NASA vale un sacco di soldi ma proprio per questo motivo comporta anche notevoli obblighi. Con il razzo Antares bloccato per la riprogettazione con i nuovi motori, l’azienda ha acquistato almeno due lanci con razzi vettori Atlas V.

Nonostante la lunghissima lista di lanci effettuati con successo, è la prima volta che un Atlas V viene utilizzato per lanciare una navicella cargo verso la Stazione Spaziale Internazionale. Questo può sembrare strano ma è dovuto al fatto che la ULA lavora molto con le forze armate e di intelligence americane lanciando i loro satelliti e quando lavora con la NASA finora aveva lanciato satelliti e sonde spaziali.

Il senso dell’apertura ad aziende private nei lanci verso la Stazione Spaziale Internazionale era anche di stimolare nuove soluzioni che abbassassero i costi dei lanci e quelli degli Atlas V sono tutt’altro che economici. Non ci sono informazioni ufficiali su quando Orbital ATK stia pagando la ULA ma la cifra plausibile è di qualcosa oltre i 100 milioni di dollari, una cifra notevolmente superiore al costo di un lancio del razzo Antares.

A causa di ritardi accumulati in seguito all’incidente del 28 ottobre 2014, Orbital ATK ha potuto completare lo sviluppo della nuova versione della navicella spaziale Cygnus. L’azienda ha chiamato questa Cygnus Deke Slayton II in onore di Donald Kent “Deke” Slayton (1924 – 1993), pilota di aeroplani durante la II Guerra Mondiale e pioniere del programma spaziale americano con le missioni Mercury, di cui è stato uno dei sette astronauti originali. La prima Cygnus Deke Slayton era quella andata distrutta all’inizio della missione Orb-3 perciò è stato deciso di dare lo stesso nome alla successiva.

La nuova Cygnus è dotata di pannelli solari più grandi ed efficienti ma soprattutto il suo volume interno è stato aumentato di circa il 25%. Grazie anche all’uso di nuovi componenti più leggeri, può trasportare circa 1.200 kg in più di carichi. Per questo motivo, la Deke Slayton II trasporta circa 3.350 kg di carichi assortiti di cui quasi 1.200 kg sono composti da rifornimenti per l’equipaggio, circa 1.000 kg di hardware, quasi 850 kg di esperimenti scientifici e il resto di altro equipaggiamento vario.

La navicella Cygnus dovrebbe attraccare alla Stazione Spaziale Internazionale mercoledi 9 dicembre poco dopo il mezzogiorno italiano. Se non ci saranno problemi, il giorno dopo l’equipaggio aprirà il portello e potrà cominciare le operazioni di scarico. Dopo un anno difficile e altri giorni di attesa a causa del maltempo che ha causato un ritardo del lancio, per Orbital ATK forse le cose stanno tornando alla normalità.

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