Pianeti in formazione nel sistema TW Hydrae osservati dal radiotelescopio ALMA

Il disco attorno a TW Hydrae e nel riquadro l'area più interna, delle dimensioni dell'orbita terrestre (Immagine S. Andrews (Harvard-Smithsonian CfA), ALMA (ESO/NAOJ/NRAO))
Il disco attorno a TW Hydrae e nel riquadro l’area più interna, delle dimensioni dell’orbita terrestre (Immagine S. Andrews (Harvard-Smithsonian CfA), ALMA (ESO/NAOJ/NRAO))

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal Letters” descrive una ricerca su un protopianeta in fase di formazione nel sistema della stella TW Hydrae. Utilizzando il radiotelescopio ALMA, un team guidato da Sean Andrews dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics a Cambridge, Massachusetts ha ottenuto la migliore immagine di un disco protoplanetario prodotta finora.

La stella TW Hydrae è un po’ più piccola del Sole, è lontana 175 anni luce dalla Terra ed ha un’età stimata in soli 10 milioni di anni circa. La distanza relativamente ridotta e l’età molto giovane la rendono un obiettivo molto interessante dal punto di vista scientifico. L’orientamento del disco protoplanetario è favorevole dato che mostra la “faccia” verso la Terra permettendo ottime osservazioni.

In precedenza, il sistema di TW Hydrae era stato osservato usando sia telescopi ottici che radiotelescopi ed essi avevano già individuato il disco protoplanetario con strutture che suggerivano che ci fossero pianeti in fase di formazione. Per questo motivo, esso è stato già studiato varie volte e nello scorso decennio alcuni ricercatori pensavano di aver trovato un pianeta gigante gassoso o addirittura una nana bruna ma ulteriori osservazioni avevano portato a concludere che il pianeta non esisteva.

L’esperienza accumulata negli ultimi anni di studi di altri sistemi solari, a volte anche molto giovani come quello di HL Tauri, assieme a strumenti più perfezionati ha permesso di migliorare i risultati delle ricerche. Il radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), inaugurato nel marzo 2013, ha potuto mostrare il sistema di TW Hydrae in dettagli mai visti prima.

Grazie ad ALMA, è stato possibile vedere vari anelli concentrici composti di polvere e le interruzioni scure con forme che indicano la probabile formazione di vari pianeti. L’orbita di uno di essi è simile a quella della Terra e pensando al fatto che la stella ha una massa simile a quella del Sole è possibile che il pianeta nascente possa diventare potenzialmente abitabile.

Per quest’osservazione, ALMA è stato usato nella configurazione chiamata long-baseline, con le antenne alla loro massima separazione, fino a 15 chilometri di distanza. Ciò permette di ottenere la massima risoluzione dei dettagli rilevando le emissioni radio dei granelli di polvere di dimensioni millimetriche.

Altri anelli sono molto più distanti dalla stella, in orbite simili a quelle di Urano e Plutone. Anche in questo caso, è probabile che le particelle del disco abbiano cominciato ad agglomerarsi per formare nuovi pianeti. Al momento è però impossibile dire quali siano le loro caratteristiche ma sono certamente interessanti anche se sono troppo lontani dalla loro stella per diventare simili alla Terra.

Sistemi giovani come quello di TW Hydrae offrono straordinarie finestre nel passato più remoto del nostro sistema solare. In questo caso, c’è addirittura un pianeta in formazione in un’orbita simile a quella della Terra che lo rende ancor più eccezionale. Per questi motivi, questo tipo di ricerca continuerà per scoprire tutti i segreti della formazione dei sistemi solari e dei pianeti come la Terra.

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