La prima mappa della Via Lattea ottenuta grazie ai dati raccolti dalla sonda spaziale Gaia

Mappa del cielo realizzata usando i dati raccolti dalla sonda spaziale Gaia. Al centro la Via Lattea, in basso a destra le Nubi di Magellano (Immagine ESA/Gaia/DPAC)
Mappa del cielo realizzata usando i dati raccolti dalla sonda spaziale Gaia. Al centro la Via Lattea, in basso a destra le Nubi di Magellano (Immagine ESA/Gaia/DPAC)

L’ESA ha pubblicato la prima mappa tridimensionale della Via Lattea ottenuta dalla sonda spaziale Gaia, la più dettagliata di questo tipo mai prodotta. Si tratta di un catalogo di oltre un miliardo di stelle con dati che hanno una precisione duecento volte maggiore di quella del suo predecessore, Hipparcos, la cui missione è durata tra il 1989 e il 1993.

La sonda spaziale Gaia è stata lanciata il 19 dicembre 2013 con lo scopo di creare una mappa tridimensione di grande precisione delle stelle della Via Lattea ma anche di catalogare miliardi di altri oggetti celesti, non solo stelle ma anche galassie. Gaia aveva cominciato la sua attività scientifica nel luglio 2014 e questa prima mappa include i dati raccolti fino al settembre 2015.

Per la precisione, 1.140.622.719 stelle sono state catalogate con precise misurazioni della loro posizione e brillantezza. Ciò ha reso possibile la misura della distanza e del moto delle stelle in circa 400 ammassi distanti fino a 4.800 anni luce. I dati includono 3.194 stelle variabili, sia Cefeidi che RR Lyrae: tra di esse, 43 Cefeidi e 243 RR Lyrae sono nuove scoperte.

Oltre alle stelle della Via Lattea, Gaia ha permesso di catalogare la posizione e la brillantezza di 2.152 quasar. Un’altra misurazione effettuata con grande accuratezza usando i dati raccolti è la distanza della Grande Nube di Magellano, una galassia nana satellite della Via Lattea.

Insomma, c’è una mappa ma c’è anche un archivio, messo on line dall’ESA, che contiene già un’immensa mole di dati perché i numeri delle osservazioni sono davvero impressionanti. I ricercatori interessati a questi dati possono ora accedervi e utilizzarli perciò possiamo aspettarci una nuova serie di studi astronomici basati almeno in parte sulle rilevazioni effettuate da Gaia. Intanto, quindici articoli sono già stati sottoposti alla rivista “Astronomy & Astrophysics” per un numero speciale.

Questo è solo il primo rilascio da parte dell’ESA eppure mostra già risultati estremamente positivi. La missione Gaia è stata sviluppata con grandi ambizioni e proprio per questo motivo è stato necessario superare parecchie difficoltà nel corso della progettazione della sonda. Tutti questi sforzi da parte dei partner dell’ESA coinvolti nella missione stanno già dando i loro frutti.

Nel futuro, sono previsti nuovi rilasci con risultati sempre migliori in termini di quantità di oggetti catalogati e di qualità nella precisione della loro mappatura. È previsto che la missione Gaia duri 5 anni e i risultati sono straordinari già per i dati del primo anno.

Infografica della prima fase della missione Gaia (Immagine ESA/ASI)
Infografica della prima fase della missione Gaia (Immagine ESA/ASI)

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