Un’immagine della Nebulosa Cono per celebrare i 60 anni dell’ESO

La Nebulosa Cono vista dallo strumento FORS2 del VLT (Immagine ESO)
La Nebulosa Cono vista dallo strumento FORS2 del VLT (Immagine ESO)

L’ESO ha pubblicato un’immagine della Nebulosa Cono catturata usando lo strumento FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph 2 (FORS2) montato sul Very Large Telescope (VLT) come parte delle celebrazioni del 60° anniversario della creazione di quest’organizzazione per la ricerca astronomica. La convenzione per la creazione dello European Southern Observatory venne firmata il 5 ottobre 1962 e ha portato alla costruzione di telescopi all’avanguardia, anche in collaborazione con altre organizzazioni. 60 anni di astronomia vengono celebrati anche con una campagnia di osservazioni che tra le altre cose ha catturato l’immagine della Nebulosa Cono.

Parte di una regione più ampia catalogata come NGC 2264 e soprannominata Albero di Natale per la sua forma, la Nebulosa Cono è una regione di formazione stellare molto interessante per gli astronomi. È distante quasi 2.600 anni luce dalla Terra, praticamente nel vicinato in termini astronomici, un vantaggio per le osservazioni. La forma a pilastro è quella tipica che si sviluppa nelle enormi nubi di gas e polveri in cui nascono stelle. Ciò perché le giovani stelle massicce emettono venti e potenti radiazioni ultraviolette che spazzano via i materiali vicini a esse mentre i materiali più lontani vengono compressi assumento quel tipo di forma.

L’immagine catturata dallo strumento FORS2 montato sul VLT mostra in modo straordinario i dettagli della Nebulosa Cono. L’effetto è di una nebulosa oscura e impenetrabile con una parte superiore che è stata paragonata per l’aspetto a una creatura mitologica. L’idrogeno gassoso è mostrato in blu mentre lo zolfo gassoso è mostrato in rosso. I filtri rendono quasi dorate le giovani stelle massicce che in realtà sono blu.

Le celebrazioni del 60° anniversario dell’ESO arrivano con un certo ritardo a causa di un giallo legato all’Osservatorio La Silla in Cile. Il professor Tom Marsh dell’Università britannica di Warwick era uno degli astronomi in visita a La Silla ma il 16 settembre, due giorni dopo il suo arrivo, è stata riportata la sua sparizione. Il 10 novembre è stato annunciato che un corpo che molto probabilmente è il suo è stato ritrovato nel deserto dell’Atacama, a circa 5 chilometri dall’osservatorio.

La triste sorte del professor Tom Marsh nulla toglie ai meriti dell’ESO nel campo dell’astronomia. L’immagine della Nebulosa Cono è stata scelta come tante altre usate a scopo divulgativo in occasioni non legate a date particolari bensì all’interno del programma chiamato Gemme Cosmiche. Vari eventi sono già stati tenuti in occasione del 60° anniversario della creazione dell’ESO e in futuro continueranno gli studi astronomici. Oltre agli osservatori attivi, l’organizzazione sta costruendo l’Extremely Large Telescope (ELT) perché i telescopi al suolo non sono affatto stati resi obsoleti dai progressi dei telescopi spaziali.

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