Comete

Sali di cloruro d’ammonio (Foto cortesia Universtà di Berna)

Due articoli pubblicati sulla rivista “Nature Astronomy” riportano i risultati di altrettante analisi di dati raccolti dalla sonda spaziale Rosetta dell’ESA che rivelano la presenza di composti come i sali di ammonio sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Un team di ricercatori guidato da Kathrin Altwegg dell’Università di Berna, in Svizzera, ha analizzato i dati cercando di capire i motivi della scarsità di azoto sulla cometa concludendo che in realtà la sua presenza sia difficile da rilevare perché una parte è legata a sali di ammonio. Questi sali sono tra i mattoni di molecole che includono alcuni precursori della vita come urea e glicina, già trovati sulla cometa. Un altro team ha invece scoperto nei dati tracce di composti alifatici, considerati essenziali per la vita sulla Terra, sulla cometa.

Nuove conferme che il fosforo è stato portato sulla Terra da comete

Un articolo in pubblicazione sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” riporta uno studio che traccia il viaggio del fosforo dalla formazione nelle stelle fino alle comete. Un team di ricercatori guidato da Víctor Rivilla dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha usato il radiotelescopio ALMA e dati raccolti dallo strumento ROSINA della sonda spaziale Rosetta dell’ESA sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko per capire dove il fosforo si formi e come le comete possano averlo portato sulla Terra, dove è indispensabile per le forme di vita.

La cometa interstellare 2I/Borisov vista dall'Osservatorio Keck

Una nuova fotografia della cometa interstellare 2I/Borisov scattata usando uno spettrometro dell’Osservatorio Keck alle Hawaii è ora la migliore ottenuta finora e può offrire nuove informazioni su quest’oggetto che sta attraversando il sistema solare. Gli astronomi Pieter van Dokkum, Cheng-Han Hsieh, Shany Danieli e Gregory Laughlin dell’Università di Yale hanno catturato quest’immagine il 24 novembre ed essa include la coda della cometa, mostrata nella sua lunghezza di quasi 160.000 chilometri in una composizione che mette vicino 2I/Borisov e la Terra.

La cometa interstellare 2I/Borisov vista da Hubble (Immagine NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA))

Un articolo in pubblicazione sulla rivista “Astrophysical Journal Letters” riporta la rilevazione di quelle che sono state interpretate come tracce di acqua emessa dalla cometa interstellare 2I/Borisov. Un team di ricercatori guidato da Adam McKay del Goddard Space Flight Center della NASA ha usato l’Apache Point Observatory in New Mexico per studiare la luce riflessa dalla cometa rilevando la “firma” dell’ossigeno in gran quantità. La spiegazione più probabile per la presenza di quest’elemento è che la luce ultravioletta proveniente dal Sole abbia spezzato le molecole d’acqua emesse in ossigeno e idrogeno.

cometa interstellare 2I/Borisov (Immagine cortesia Gemini Observatory/Nsf/Aura)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta una serie iniziale di caratteristiche della cometa interstellare 2I/Borisov, inizialmente designata come C/2019 Q4. Un team di ricercatori ha usato dati raccolti usando il Gemini North sull’isola di Mauna Kea, alle Hawaii, e il William Herschel Telescope alle Canarie. I dati confermano che proviene da un altro sistema stellare, eppure essa ha caratteristiche molto simili alle comete del sistema solare.