
L’agenzia spaziale giapponese JAXA ha annunciato l’impossibilità di ripristinare almeno parte delle funzioni del telescopio spaziale Hitomi. Dopo l’interruzione dei contatti, nel corso del mese di aprile la JAXA aveva cominciato un’indagine con lo scopo di ripristinare le funzioni di Hitomi anche se i danni accertati non lasciavano molte speranze. Ci si aspettava che i tentativi andassero avanti per mesi invece la situazione si è rivelata tale da dover dichiarare la perdita del satellite.
In parole povere, secondo la ricostruzione effettuata dalla JAXA il 26 marzo un errore del software di bordo di Hitomi ha dato inizio a una sorta di effetto domino che ha fatto ruotare il satellite su se stesso tanto da danneggiarlo. Alcuni detriti sono stati individuati vicino a Hitomi indicando che alcuni pezzi si sono staccati in seguito a quella rotazione.
Ora la JAXA ha comunicato che la maggior parte delle analisi e simulazioni dell’incidente effettuate hanno dato come risultato il probabilissimo distacco di entrambi gli array di pannelli solari. Le loro basi sono vulnerabili alla rotazione e fin dall’inizio c’era il forte timore che almeno in parte si fossero staccati ma ora la JAXA ha concluso che il distacco è stato quasi certamente completo.
Gli ingegneri della JAXA speravano di riuscire a ripristinare le comunicazioni con il telescopio spaziale Hitomi, un risultato indispensabile per cominciare qualsiasi operazione di recupero. Questa speranza era basata sulla ricezione di vari segnali che indicavano un’attività residua del satellite ma la loro analisi ha mostrato che le frequenze erano diverse da quelle di Hitomi perciò la loro fonte era un’altra.
A questo punto l’indagine della JAXA continuerà solo per stabilire esattamente la catena di problemi che han portato alla perdita del satellite per evitare che esso si ripeta nel futuro. Una nuova missione per lanciare un telescopio spaziale che sostituisca Hitomi non sarà però possibile nel prossimo futuro. Non ci sono solo problemi ingegneristici ma anche altri come quello del budget perciò si tratta di un brutto colpo per l’astronomia per i raggi X.
Una delle conseguenze è che al momento non si sa quando sarà possibile testare strumenti come quelli di Hitomi, che dovevano apportare progressi nel campo dell’astronomia per i raggi X. L’ESA sta progettando la missione ATHENA (Advanced Telescope for High Energy Astrophysics) ma si parla di un lancio da effettuare nel 2028 e in questi casi è facile che ci siano ritardi.
La JAXA si è scusata con il popolo giapponese e i partner internazionali che hanno contribuito alla missione Hitomi come la NASA. L’agenzia spaziale giapponese ha avuto più di un problema nella gestione di telescopi spaziali perciò il fallimento della missione originariamente conosciuta come Astro-H lascia dubbi ancora più grossi sul futuro di questo tipo di programmi. In questo caso ci sono stati errori umani alla base degli eventi che hanno messo fuori uso Hitomi, un’altra dura lezione su quanto sia difficile eliminare tutti i problemi software in un’apparecchiatura complessa come un telescopio spaziale.
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