Studiare le nane brune per capire meglio i pianeti

Un paragone tra il sole, una stella di piccola massa, una nana bruna, Giove e la Terra (Immagine NASA/JPL-Caltech/UCB)
Un paragone tra il sole, una stella di piccola massa, una nana bruna, Giove e la Terra (Immagine NASA/JPL-Caltech/UCB)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Supplement Series” descrive una ricerca sulle nane brune, oggetti al confine tra la stella e il pianeta. Un team di ricercatori guidato da Jacqueline Fahery della Carnegie Institution ha esaminato le caratteristiche di 152 giovani nane brune concludendo che le proprietà delle loro atmosfere possono costituire la ragione delle loro differenze.

Le nane brune sono una classe di oggetti al confine tra il pianeta e la stella. La loro massa è notevolmente superiore a quella di Giove ma molto più piccola di quella del Sole o anche di una stella nana rossa. Si tratta di una massa insufficiente per innescare le reazioni nucleari tipiche delle stelle ed è per questo motivo che le nane brune vengono considerate stelle fallite.

Per le loro caratteristiche, le nane brune possono offrire indizi sull’evoluzione delle stelle e anche su quella dei pianeti. Questo è uno dei motivi per cui negli ultimi anni molte ricerche si stanno concentrando su questi oggetti. Il termine ricerche va preso in certi casi in maniera letterale perché gli astronomi stanno ancora imparando a trovarle e la loro distribuzione non omogenea è un altro oggetto di studio.

Un altro motivo di interesse nei confronti delle nane brune è il fatto che anch’esse possono avere pianeti che orbitano loro attorno in sistemi solari in miniatura che possono essere studiati più facilmente rispetto a quelli in cui c’è una stella. Ciò perché le nane brune non emettono luce come le stelle ma solo deboli radiazioni infrarosse perciò sia esse che i loro pianeti possono essere osservati senza il problema di schermare gli strumenti dalla luce stellare.

Gli studi riguardanti le nane brune hanno mostrato che la temperatura sulla loro superficie è compresa in un intervallo decisamente ampio perché può essere vicina a quella di una stella mentre in altri casi è a livelli tipici di un pianeta. Ciò ha conseguenze sulla struttura e sulle proprietà dell’atmosfera, un’ulteriore differenza oltre a quelle di massa, età e composizione chimica.

I ricercatori hanno individuato le aree dello spazio in cui molte delle nane brune esaminate si sono formate e ciò ha permesso di eliminare differenze di età e composizione chimica dalle possibili cause della variabilità esistente tra questi oggetti. Alla fine sono rimaste le condizioni atmosferiche, cioè fenomeni meteorologici o differenze nella composizione e nella struttura delle nubi, come indiziato principale.

Nelle aree di formazione delle nane brune identificate dai ricercatori è stata riscontrata anche la presenza di esopianeti. Ciò conferma uno dei vantaggi che possono arrivare dallo studio delle nane brune perché i risultati di questa ricerca potranno essere estesi ai pianeti giganti che orbitano attorno a stelle e quindi sono più difficili da studiare.

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