La sonda spaziale Hayabusa 2 ha raggiunto l’asteroide Ryugu

L'asteroide Ryugu
L’asteroide Ryugu

L’agenzia spaziale giapponese JAXA ha confermato che la sonda spaziale Hayabusa 2 ha raggiunto l’asteroide Ryugu. Si trova ora a un’altitudine di circa 20 chilometri e da lì comincerà una serie di osservazioni della superficie allo scopo di trovare il punto più adatto per atterrarvi. Quella manovrà avverrà nell’ottobre 2018 in una data che dev’essere ancora determinata.

Lanciata il 3 dicembre 2014, questa missione segue quella della sonda spaziale Hayabusa, che ebbe una serie di problemi ma alla fine riuscì a riportare sulla Terra alcuni campioni dell’asteroide 25143 Itokawa. Con l’esperienza accumulata nel corso di quegli anni, ingegneri e scienziati della JAXA e delle agenzie spaziali tedesca (DLR) e francese (CNES) che collaborano alla nuova missione, sperano di avere meno problemi nello studio dell’asteroide Ryugu, conosciuto in origine come (162173) 1999 JU3.

Nei giorni scorsi, la JAXA ha pubblicato una serie di fotografie dell’asteroide Ryugu scattate dalla macchina fotografica ONC-T (Optical Navigation Camera – Telescopic) della sonda spaziale Hayabusa 2 fino ad arrivare a quella scattata il 24 giugno da una distanza di circa 40 chilometri (cortesia JAXA, University of Tokyo, Kochi University, Rikkyo University, Nagoya University, Chiba Institute of Technology, Meiji University, Aizu University, AIST. Tutti i diritti riservati).

L’asteroide Ryugu fa parte della categoria chiamata NEO (near-Earth object), la cui orbita lo porta vicino alla Terra e in certi casi anche attraversando l’orbita della Terra con la conseguenza che è incluso anche nella categoria degli asteroidi potenzialmente pericolosi (potentially hazardous asteroids, PHAs). Appartiene anche alla classe Apollo, un gruppo di asteroidi di tipo NEO il cui semiasse maggiore dell’orbita è maggiore di quello della Terra e un perielio inferiore all’afelio della Terra.

Per quanto riguarda la composizione, Ryugu è un asteroide carbonaceo, o asteroide di tipo C, il che significa che contiene un’elevata percentuale di carbonio, come circa tre quarti degli asteroidi del sistema solare. La composizione è la parte più interessante dal punto di vista scientifico perché ci si aspetta che sia simile a quella del sistema solare primitivo. Il suo studio potrebbe infatti offrire ulteriori informazioni sulla nascita ed evoluzione del sistema solare.

Le analisi chimiche dell’asteroide Ryugu verranno compiute dai tre rover che verranno fatti atterrare nel contenitore MINERVA-II e dal lander MASCOT (Mobile Asteroid Surface Scout). Tra le altre cose, esse permetteranno di capire se la superficie è scura a causa dell’elevata presenza di carbonio o se vi siano anche particelle metalliche.

La JAXA e le agenzie partner sperano che questo sia solo l’inizio di una lunga parte della missione piena di scoperte. Ogni operazione verrà attentamente valutata e programmata basandosi sui dati raccolti. Ad esempio, verranno effettuate valutazioni della forza di gravità di Ryugu, che è scarsa dato che si tratta di un asteroide vagamente sferico con un diametro attorno ai 900 metri ma va comunque tenuta in considerazione.

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