November 2018

Il cargo spaziale Progress MS-10 al decollo su un razzo Soyuz FG (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale Progress MS-10 è decollata su un razzo vettore Soyuz FG dal cosmodromo kazako di Baikonur. Dopo circa nove minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. Il cargo spaziale ha iniziato la missione di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale indicata anche come Progress 71 o 71P.

Concetto artistico della stella di Barnard e del pianeta Barnard's Star b (Immagine ESO/M. Kornmesser)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” descrive la scoperta di una possibile super-Terra che orbita attorno alla stella di Barnard, una nana rossa che in termini astronomici è nel vicinato essendo distante circa 6 anni luce dalla Terra. I progetti Red Dots e CARMENES hanno portato alla scoperta di quello che è stato chiamato Barnard’s Star b e potrebbe essere il secondo esopianeta più vicino al sistema solare dopo Proxima b.

Beta Pictoris b (Immagine ESO/Lagrange/SPHERE consortium)

L’ESO ha pubblicato una composizione di immagini che mostrano l’esopianeta Beta Pictoris b mentre orbita attorno alla sua stella. Esso era stato scoperto nel 2008 utilizzando lo strumento NACO montato sul VLT in Cile e il team guidato dalla dottoressa Anne-Marie Lagrange che lo scoprì ha continuato a studiarlo alcuni anni dopo utilizzando lo strumento SPHERE, che nel frattempo era stato montato anch’esso sul VLT. I ricercatori l’avevano perso di vista quando si era avvicinato all’alone della sua stella troppo per essere visibile da qualsiasi strumento attuale ma è tornato a essere visibile nel settembre 2018.

Idrogeno gassoso nella Piccola Nube di Magellano (Immagine cortesia Naomi McClure-Griffiths et al, CSIRO's ASKAP telescope)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” descrive lo studio di un deflusso di gas dalla Piccola Nube di Magellano che si estende per almeno 6.500 anni luce dall’area di formazione stellare. Un team di ricercatori ha usato il radiotelescopio ASKAP per osservare quella galassia nana nella sua interezza in una singola immagine con dettagli mai visti prima. La conclusione è che c’è una perdita di gas che ha come conseguenza un calo nella formazione stellare. Quel gas potrebbe essere una fonte per quella che è conosciuta come Corrente Magellanica e col tempo la Piccola Nube di Magellano potrebbe essere divorata dalla Via Lattea.

L'origine degli ammassi stellari osservata grazie al telescopio volante SOFIA

Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrive lo studio di nubi molecolari dove si formano nuovi ammassi stellari. Un team di ricercatori ha utilizzato il telescopio volante SOFIA sfruttando la sua possibilità di rilevare gli infrarossi provenienti da nubi oscure dove le prime fasi della formazione stellare sono nascoste. Le osservazioni hanno offerto nuove prove che gli ammassi stellari si formano in seguito a collisioni tra nubi molecolari giganti.