Una possibile super-Terra nel sistema della stella di Barnard

Concetto artistico della stella di Barnard e del pianeta Barnard's Star b (Immagine ESO/M. Kornmesser)
Concetto artistico della stella di Barnard e del pianeta Barnard’s Star b (Immagine ESO/M. Kornmesser)

Un articolo (link al file PDF) pubblicato sulla rivista “Nature” descrive la scoperta di una possibile super-Terra che orbita attorno alla stella di Barnard, una nana rossa che in termini astronomici è nel vicinato essendo distante circa 6 anni luce dalla Terra. I progetti Red Dots e CARMENES hanno portato alla scoperta di quello che è stato chiamato Barnard’s Star b e potrebbe essere il secondo esopianeta più vicino al sistema solare dopo Proxima b.

La stella di Barnard è stata già oggetto di ricerche nella speranza di trovare esopianeti che orbitassero attorno ad essa proprio perché è la stella più vicina al Sole dopo il sistema triplo di Alpha Centauri ma finora i risultati erano stati negativi. Le osservazioni della stella di Barnard sono state studiate anche dai progetti Red Dots e CARMENES (Calar Alto high-Resolution search for M dwarfs with Exoearths with Near-infrared and optical Échelle Spectrographs), che cercano di scoprire pianeti simili alla Terra che orbitano attorno a nane rosse.

La possibile super-Terra nel sistema della stella di Barnard è stata scoperta tramite una delle tecniche indirette utilizzate per la ricerca di esopianeti, il metodo della velocità radiale. È la prima volta che viene utilizzato per rilevare un esopianeta roccioso con un’orbita così ampia attorno alla sua stella dato che le variazioni che provoca nella posizione e nella velocità della sua stella sono molto piccole.

Nel caso dell’esopianeta Barnard’s Star b, i ricercatori hanno raccolto una quantità notevole di dati dagli archivi di vari strumenti raccolti nel corso di ricerche condotte nel corso degli anni. In particolare, lo spettrografo HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) è stato importante grazie alla sua notevole precisione in quel tipo di misurazioni.

Il risultato è che Ignasi Ribas dell’Istituto di studi spaziali della Catalogna e Istituto di Scienze dello spazio, CSIC in, in Spagna, ha affermato che il suo team è sicuro al 99% che il pianeta sia lì. Si tratta pur sempre di rilevazioni indirette perciò i ricercatori intendono continuare a osservare i movimenti della stella di Barnard per ottenere la certezza escludendo altre possibili cause nelle variazioni rilevate.

L’analisi dei dati indica che Barnard’s Star b ha una massa di circa 3,2 volte quella della Terra e il suo anno dura circa 233 giorni terrestri. Anche se si tratta di una super-Terra ed è relativamente vicina al sistema solare, le uniche ragioni di entusiasmo sono scientifiche perché quell’esopianeta è probabilmente ben poco ospitale. La sua distanza dalla stella di Barnard è simile a quella di Mercurio dal Sole ma quella nana rossa è fredda perciò l’energia che il pianeta riceve è stata stimata attorno al 2% di quella che la Terra riceve dal Sole.

In sostanza, l’esopianeta Barnard’s Star b sembra un luogo gelido, con temperature sulla sua superficie che potrebbero essere attorno ai -150° Celsius. Forse è più simile a una versione gigante di Marte che della Terra o forse è una versione gigante di Titano, la grande luna di Saturno con laghi di idrocarburi dove ci sono reazioni chimiche nonostante il freddo. In questi casi ci sono tante domande e pochissime risposte ma ogni ricerca può portare progressi nelle ricerche di esopianeti con la possibilità di scoprire altri vicini.

Il possibile panorama sulla superficie del pianeta Barnard's Star b (Immagine ESO/M. Kornmesser)
Il possibile panorama sulla superficie del pianeta Barnard’s Star b (Immagine ESO/M. Kornmesser)

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