Vecchie foto rielaborate mostrano nuovi dettagli della superficie di Europa, la grande luna di Giove

Europa vista dalla sonda spaziale Galileo
La NASA ha pubblicato versioni rielaborate di tre vecchie fotografie di aree della superficie di Europa, la grande luna di Giove, scattate dalla sonda spaziale Galileo il 26 settembre 1998. Gli scienziati della NASA hanno applicato alle immagini alcune tecniche di elaborazione sviluppate negli ultimi anni ottenendo nuovi dettagli di una serie di caratteristiche geologiche esistenti all’epoca sulla superficie ghiacciata di Europa. Questo risultato offre un’utilità immediata per gli scienziati interessati a studiare questa luna e per il futuro perché la NASA sta preparando la missione Europa Clipper, che ha anche lo scopo di cercare di capire cosa ci sia nell’oceano sotterraneo di Europa, con la speranza di trovare forme di vita.

Negli anni ’90 Europa era già un obiettivo di studio importante e il 26 settembre 1998 la sonda spaziale Galileo compì un volo ravvicinato a questa luna, uno degli 11 totali compiuti nel corso della sua missione. Fotografie ad alta risoluzione in bianco e nero rivelarono caratteristiche geologiche con una risoluzione di circa 460 metri. Combinando quelle immagini con altre a colori ma a una risoluzione inferiore scattate durante un altro passaggio ravvicinato, fu possibile generare una mappa a colori ad alta risoluzione di quelle aree.

All’epoca il processo di mappatura condotto combinando le diverse immagini era complesso e richiedeva tempo ma nel frattempo sono state sviluppate tecniche di elaborazione delle immagini in grado di ottenere risultati molto migliori con colori aumentati che fanno risaltare le varie caratteristiche geologiche in diverse tonalità. Aree di color celeste o bianco sono composte di acqua relativamente pura mentre quelle rossastre hanno più materiali di altro tipo come ad esempio sali.

L’immagine (NASA/JPL-Caltech) mostra una foto di Europa con le aree coperte dalle fotografie rielaborate nei cerchietti e le nuove fotografie ottenute dopo la rielaborazione sul lato sinistro. Queste foto sono in fase di analisi da parte di scienziati interessati ai meccanismi di formazione della superficie di Europa.

L’età stimata della crosta ghiacciata è tra 40 e 90 milioni di anni, il che significa che è giovane rispetto a quella luna, una delle superfici più giovani nel sistema solare. Le fratture si aprono e richiudono ripetutamente a causa della continua azione della gravità del pianeta Giove. Le strisce sono presenti nelle aree in cui ci sono crepe che vengono costantemente aperte orizzontalmente originando strutture vaste e piatte. Aree definite come terreni caotici contengono blocchi che si sono mossi lateralmente, ruotando o inclinandosi prima di congelarsi in nuove posizioni.

L’applicazione di nuove tecniche di elaborazione a vecchie immagini è molto utile ma per avere qualche risposta su cosa ci sia nell’oceano sotterraneo di Europa dovremo probabilmente aspettare la missione Europa Clipper della NASA. Inizialmente era previsto anche un lander ma proprio perché le informazioni sulla superficie sono ancora limitate, è stato deciso di lanciare solo una sonda spaziale per poi sviluppare una missione separata dopo aver raccolto dati a sufficienza. Ora il problema è che la missione Europa Clipper era stata sviluppata per diverso tempo prevedendo un lancio sull’SLS della NASA, che è ancora in fase di sviluppo. Di conseguenza, la sonda spaziale potrebbe essere lanciata su un altro razzo. Lo studio di Europa potrebbe cominciare solo nel prossimo decennio, sperando di riuscire a capire se vi sia qualche forma di vita.

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