July 2021

Nauka/MLM decolla su un razzo Proton-M (Immagine NASA TV)

Nella giornata di ieri il modulo russo Nauka, formalmente chiamato Multipurpose Laboratory Module (MLM), è stato lanciato su un razzo vettore Proton-M dal cosmodromo kazako di Baikonur. Dopo circa nove minuti si è separato con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immesso sulla sua rotta. Il suo viaggio durerà circa 8 giorni per raggiungere, il 29 luglio, la Stazione Spaziale Internazionale, dove diventerà parte della sezione russa con molti anni di ritardo sui programmi originali. Assieme ad esso c’è l’European Robotic Arm (ERA) sviluppato sotto l’egida dell’ESA, un braccio robotico che verrà utilizzato per operazioni nell’area della sezione russa della Stazione.

Il razzo New Shepard al decollo (Immagine cortesia Blue Origin)

Poco fa Blue Origin ha condotto il primo volo con equipaggio, che includeva il proprietario Jeff Bezos, del razzo New Shepard. È decollato dallo spazioporto dell’azienda a Van Horn, Texas, e dopo circa 3 minuti la navicella chiamata “RSS First Step” si è separata dal razzo ed è arrivata a poco più di 106 chilometri di altitudine, oltre i 100 chilometri della Linea di Kármán che ufficialmente segna il confine con lo spazio. Sia il razzo, che è composto da un singolo stadio, che la navicella, sono riutilizzabili perciò entrambi sono atterrati alla fine del volo.

La cometa gigante C/2014 UN271 (Bernardinelli-Bernstein)

L’osservatorio Las Cumbres ha catturato una nuova immagine della cometa gigante C/2014 UN271 (Bernardinelli-Bernstein) che ne mostra l’attività nonostante la distanza notevole dato che è ben oltre l’orbita di Saturno. Le informazioni raccolte anche cercando immagini di archivio come quelle che hanno permesso di identificarla in un’immagine del 2014 sono utili per capirne meglio le caratteristiche. In particolare, le stime iniziali suggerivano che il suo diametro fosse di almeno 100 chilometri, il triplo della più grande cometa conosciuta, ma si tratta di stime basate sull’assenza di una chioma. C/2014 UN271 rimarrà lontana dal Sole, arrivando vicina all’orbita di Saturno all’inizio del 2031 perciò potrà essere ammirata solo con i telescopi ma potrebbe essere comunque molto interessante perché probabilmente arriva dall nube di Oort.

Le galassie NGC 1300, NGC 1087 e NGC 3627 in alto, NGC 4254 e NGC 4303 in basso

L’ESO ha pubblicato alcune immagini create nel corso del progetto PHANGS usando lo strumento MUSE sul VLT. Si tratta di immagini di galassie nell’universo vicino nelle quali i ricercatori del progetto PHANGS hanno cercato di individuare culle stellari. Lo scopo è di ottenere risposte alle domande ancora esistenti sulla formazione delle stelle. Per questo motivo, l’indagine condotta con lo strumento MUSE è una parte di un progetto più grande che include altre indagini parallele condotte con il radiotelescopio ALMA e il telescopio spaziale Hubble.

L'area centrale della Via Lattea con SgrA*

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta uno studio su Sagittarius A*, o SgrA*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, osservato durante brillamento dopo che ha inghiottito gas e polveri in quantità. Un team di ricercatori ha usato osservazioni condotte simultaneamente nel 2019 con lo strumento GRAVITY sull’interferometro del VLT dell’ESO e con i telescopi spaziali Spitzer, NuSTAR e Chandra per ottenere i dati agli infrarossi e ai raggi X del brillamento. Ciò ha permesso di creare un modello dettagliato di quel tipo di brillamento.