Nuovi studi della cometa C/2014 UN271 (Bernardinelli-Bernstein) confermano che si tratta della più grande cometa conosciuta

La cometa C/2014 UN271 (Bernardinelli-Bernstein)
Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” riporta uno studio sulla cometa C/2014 UN271 (Bernardinelli-Bernstein) condotto grazie a osservazioni effettuate con il telescopio spaziale Hubble. Un team di ricercatori ha usato anche precedenti osservazioni per stimare che il nucleo di questa cometa ha un diametro di circa 119 chilometri. Questo risultato conferma che si tratta della più grande cometa conosciuta. Gli studi continueranno anche se rimarrà molto lontana dalla Terra anche perché quasi certamente proviene dalla nube di Oort.

Scoperta nell’esame di immagini del 2014 della Dark Energy Survey da parte degli astronomi Pedro Bernardinelli e Gary Bernstein, la cometa C/2014 UN271 (Immagine: Scienza. NASA, ESA, Man-To Hui (Macau University of Science and Technology), David Jewitt (UCLA). Elaborazione immagine: Alyssa Pagan (STScI)) ha mostrato fin dall’inizio caratteristiche fuori dal normale. Ha mostrato una chioma che indica un’attività cometaria a una distanza dal Sole molto superiore a quella di Saturno e le osservazioni hanno permesso di stimare che si trattasse di una cometa davvero gigantesca. La sua traiettoria non la porterà nel sistema solare interno perciò anche i telescopi più potenti potranno offrire immagini limitate ed è anche il motivo per cui le stime delle dimensioni del nucleo sono state complesse.

L’attività cometaria di C/2014 UN271 aggiunge difficoltà alle misurazioni del suo nucleo. A quelle distanze, distinguere il nucleo dalla chioma è davvero complicato perciò gli astronomi cercano di usare gli strumenti più potenti e sensibili oggi disponibili. Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” nel febbraio 2022 riportava una stima del suo diametro a circa 137 chilometri basandosi su osservazioni condotte con il radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array). Ora un altro team ha ripreso quei dati combinandoli con altri ottenuti usando il telescopio spaziale Hubble.

È servita una sofisticata analisi basata su un modello informatico della cometa con le sue varie parti per cercare di distinguere le emissioni provenienti dalla chioma da quelle provenienti dal nucleo. Il risultato è stato una stima del diametro del nucleo con un picco di probabilità attorno a 119 chilometri con un margine di errore di più o meno 15 chilometri.

Conoscere le caratteristiche fisiche della cometa C/2014 UN271 aiuterebbe a capire qualcosa sulla nube di Oort, l’area più esterna del sistema solare. Attualmente, è impossibile vederla direttamente perché piena di oggetti troppo piccoli per essere rilevati anche dai telescopi più potenti. C/2014 UN271 è una cometa gigantesca ma è stata avvistata solo quando si è avvicinata molto ai pianeti del sistema solare. Organizzare una missione spaziale per intercettare C/2014 UN271 e studiarla come la sonda spaziale Rosetta ha fatto con la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko è molto complesso perciò al momento ci sono solo ipotesi e nessun reale progetto.

Altre comete arrivate dalla nube di Oort che si sono avvicinate maggiormente al Sole hanno perso una gran quantità di massa nel corso del tempo ma C/2014 UN271 manterrà dimensioni notevoli perché rimarrà lontana dal Sole. Il monitoraggio della sua attività continuerà e offrirà nuove informazioni molto utili a vari studi astronomici.

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