Galassie medusa studiate con il telescopio spaziale Hubble

La galassia medusa JO201 (Immagine ESA/Hubble & NASA, M. Gullieuszik)
La galassia medusa JO201 (Immagine ESA/Hubble & NASA, M. Gullieuszik)

Un articolo in pubblicazione e un articolo in fase di peer-review sulla rivista “The Astrophysical Journal” riportano vari aspetti di uno studio su 6 cosiddette galassie medusa. Un team di ricercatori ha usato vari strumenti per esaminarle e cercare di comprendere i processi in atto nei “tentacoli” generati dal gas strappato a quelle galassie durante il passaggio all’interno di un ammasso galattico. In quello spazio c’è plasma intergalattico che genera una pressione che ha causato quella perdita di gas in un processo chiamato in gergo ram pressure stripping. Un’immagine della galassia medusa catalogata come JO201 catturata dal telescopio spaziale Hubble è stata pubblicata dall’ESA.

Gli ammassi galattici sono formazioni dinamiche che possono fondersi con altri ammassi o inglobare galassie che si avvicinano ad essi abbastanza da essere attratte al loro interno. Tendiamo a pensare allo spazio tra galassie come a un vuoto assoluto ma in realtà in quello spazio c’è plasma, gas ionizzato caldo. Quando una galassia entra in un ammasso galattico, interagisce con quel plasma, il quale può generare una pressione superiore alla gravità della galassia. Il risultato è il cosiddetto ram pressure stripping, con gas che viene strappato alla galassia.

Le interazioni tra il gas di una galassia e quello intergalattico possono creare strutture filamentose che ricordano code ma anche i tentacoli di una medusa, da cui il soprannome di questo tipo di galassia. Gli astronomi si domandano da tempo che conseguenze possano avere quelle interazioni sulla formazione stellare in quei filamenti e questo studio ha raccolto informazioni utili a capirle.

Questo studio fa parte del programma GASP (GAs Stripping Phenomena in galaxies with MUSE), cominciato nel 2016 con l’uso dello strumento MUSE montato sul VLT dell’ESO. Successivamente, sono state condotte osservazioni con altri strumenti tra cui il telescopio spaziale Hubble, al centro degli articoli in fase di pubblicazione. Quelle osservazioni includono la galassia JO201, nella quale i filamenti sono visibili sotto la massa principale.

Le osservazioni condotte con lo strumento MUSE avevano già suggerito che processi di formazione stellare potessero avvenire nei filamenti delle galassie medusa. Il telescopio spaziale Hubble ha fornito conferme con informazioni più dettagliate. I dati raccolti indicano che i processi in atto sono una via di mezzo tra quelli tipici delle galassie normali e quelli delle galassie starburst, dove c’è una notevole formazione stellare. Indicano anche che i dischi delle galassie medusa hanno una formazione stellare superiore a quella dei dischi delle galassie normali.

Lo studio della formazione stellare in que filamenti galattici è complessa perciò i ricercatori non hanno ancora tratto conclusioni sui meccanismi in atto. Non si tratta solo di una curiosità astronomica perché l’ambiente lontano dai dischi galattici esposto direttamente al plasma caldo dell’ammasso e turbolento è una condizione che è ritenuta simile a quella delle galassie primordiali. Per questo motivo, gli studi delle galassie medusa continueranno con altri esami di quelle conosciute.

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