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Rappresentazione artistica del sistema HD 131399 con il suo pianeta e le tre stelle (Immagine ESO/L. Calçada)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Science” descrive la scoperta dell’esopianeta HD 131399Ab, il primo mai trovato in un sistema con ben tre soli. Un team di astronomi guidati dall’Università dell’Arizona ha utilizzato lo strumenti SPHERE montato sul VLT dell’ESO per ottenere un’immagine diretta di HD 131399Ab e delle tre stelle del suo sistema. Gli scienziati pensavano che quel tipo di orbita fosse instabile ma questo caso sembra contraddire quell’idea.

Rappresentazione artistica di stelle che orbitano attorno al buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea (Immagine ESO/L. Calçada)

L’ESO ha comunicato il successo della prima osservazione effettuata utilizzando il nuovo strumento GRAVITY montato sul VLT (Very Large Telescope). Esso è operativo su tutti i quattro telescopi UT da 8,2 metri del VLT e i test di osservazione di una regione vicina al centro della Via Lattea mostrano che sta funzionando in maniera eccellente per fornire osservazioni di elevata qualità.

Rappresentazione artistica di un’eclissi stellare in simultanea con il transito planetario da parte di Kepler-1647b (Immagine Lynette Cook)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive lo studio delle caratteristiche dell’esopianeta circumbinario Kepler-1647b. Utilizzando il telescopio spaziale Kepler della NASA, un team di scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA e della San Diego State University guidati da Veselin Kostov ha scoperto questo pianeta che orbita attorno a due stelle. Non si tratta del primo caso di questo tipo in assoluto ma è il più grande e il suo anno è il più lungo, circa il triplo di quello terrestre.

La galassia UGC 9391 vista dal telescopio spaziale Hubble. Nei circoletti rossi variabili cefeidi, la croce blu indica una supernova di tipo Ia (Immagine NASA, ESA, and A. Riess (STScI/JHU))

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive una ricerca basata su osservazione effettuate con il telescopio spaziale Hubble che suggerisce che l’universo si sta espandendo a una velocità maggiore del previsto. Un team di astronomi guidato dal premio Nobel Adam Riess ha misurato la distanza di stelle in diciannove galassie con la migliore accuratezza mai raggiunta per ottenere questo sorprendente risultato.

Rappresentazione di un super-brillamento solare (Immagine NASA's Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Md.)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience” descrive una ricerca sul rapporto tra le super-eruzioni solari di alcuni miliardi di anni fa e la nascita di forme di vita sulla Terra. Secondo un team di scienziati della NASA guidati da Vladimir Airapetian quelle gigantesche tempeste fornirono l’energia necessaria a scaldare la Terra e a far avvenire alcune reazioni chimiche necessarie a formare molecole complesse come RNA e DNA su cui è basata la vita.