Dopo oltre due mesi da quello straordinario volo ravvicinato a Plutone della sonda spaziale New Horizons della NASA qualcuno potrebbe pensare che i dati arrivati sulla Terra siano sufficienti per conoscere in maniera esauriente questo pianeta nano. La realtà continua a rivelarsi ben diversa su questo piccolo mondo gelato eppure variegato come ci si aspetterebbe da un pianeta attivo geologicamente e con un’atmosfera in grado di erodere il suolo. Ecco allora che l’immagine di una superficie a “pelle di serpente” lascia ancora una volta gli scienziati sorpresi e perplessi.
Un’area in particolare ha destato quelle emozioni nei geologi che stanno cercando di capire quali tipi di attività abbiano creato la variegata superficie di Plutone e siano ancora in atto. Si tratta di un’area chiamata informalmente Tartarus Dorsa sulla zona di demarcazione tra il giorno e la notte.
Questa vista combina immagini in blu, rosso e agli infrarossi scattate dallo strumento MVIC (Multispectral Visible Imaging Camera), uno dei componenti del piccolo telescopio Ralph in dotazione alla sonda, nel corso del volo ravvicinato del 14 luglio 2015 e mostra un’area estesa per circa 530 chilometri.
William McKinnon, vice-direttore del team New Horizons Geology, Geophysics and Imaging (GGI), ha ammesso che ci vorrà del tempo per capire l’origine di questo strano paesaggio. Ha espresso l’ipotesi che sia stata creata da una combinazione di forze tettoniche e sublimazione dei ghiacci ma i dati andranno analizzati per capire se sarà possibile costruire una teoria attorno ad essa.
La sonda spaziale New Horizons ha anche inviato un’immagine a colori ad alta risoluzione di Plutone. Sul sito della NASA è possibile trovare la versione alla massima risoluzione (8000×8000, la dimensione è di 70 MByte!). Essa è stata sempre scattata usando lo strumento MVIC durante il volo ravvicinato del 14 luglio 2015. I colori sono aumentati e il risultato è una vasta gamma che include toni di blu pallido, gialli, arancioni e rossi.
Molte aree della superficie di Plutone hanno un loro colore specifico mostrando una storia complessa dal punto di vista geologico e anche climatologico. Ancora una volta, questo pianeta nano ha rivelato una complessità inaspettata perché ogni nuovo dettaglio che arriva da nuove immagini la mostra in maniera maggiore.
Gli scienziati hanno appena cominciato a capire cosa stia succedendo su Plutone. A causa della lentezza delle trasmissioni da parte della sonda spaziale New Horizons, immagini e altri dati continueranno ad arrivare ancora per un anno abbondante. In parole povere, possiamo aspettarci ancora molti dati interessantissimi e spettacolari da questo lontanissimo pianeta nano.