È un successo il lancio del satellite ICON per studiare la ionosfera

L'aeroplano L-1011 Stargazer al decollo con il satellite ICON (Foto NASA/Frank Michaux)
L’aeroplano L-1011 Stargazer al decollo con il satellite ICON (Foto NASA/Frank Michaux)

Poche ore fa il satellite ICON (Interface Region Imaging Spectrograph) è stato lanciato utilizzando un razzo Pegasus XL di Northrop Grumman portato ad un’altitudine di circa 11.900 metri da un aeroplano L-1011, sempre di Northrop Grumman, modificato a questo scopo. Dopo poco più di 11 minuti, ICON è stato portato in un’orbita terrestre bassa a un’altitudine di circa 575 chilometri, dove i pannelli solari si sono regolarmente dispiegati e ha inviato i primi segnali.

La ionosfera è una parte dell’atmosfera dove le radiazioni solari ma anche in piccola parte i raggi cosmici ionizzano i gas atmosferici. Essa è molto estesa dato che va dai 60 e i 1000 chilometri di altitudine perciò alcuni suoi strati fanno parte anche di altri strati dell’atmosfera definite secondo altri parametri.

L’orbita terrestre bassa è all’interno della ionosfera perciò i satelliti che vi orbitano e la Stazione Spaziale Internazionale possono essere influenzati dalla ionizzazione dei gas, anche se a quelle altitudini sono molto rarefatti. La ionosfera può anche influenzare le comunicazioni radio tra il suolo e i satelliti, compresi quelli ad altitudini superiori come quelli di navigazione, quindi GPS e sistemi analoghi, con possibilità di distorsioni e a volte interruzione dei collegamenti.

Il satellite ICON è dotato di quattro strumenti scientifici per raccogliere misurazioni del plasma, anche se molto rarefatto, e dell’emissione luminosa chiamata luminescenza notturna o, in gergo, airglow. Ciò permetterà di avere informazioni molto più accurate e complete su densità, composizione e struttura della ionosfera. Nei due anni previsti di missione, ICON permetterà di migliorare la comprensione della ionosfera per predire i possibili fenomeni che disturbano le comunicazioni e di progettare satelliti che ne tengano conto.

In origine, il lancio doveva avvenire dall’atollo Kwajalein nelle Isole Marshall ma alcuni problemi riscontrati nel razzo Pegasus XL hanno costretto non solo a un ritardo ma anche a riportarlo in California per i test necessari a risolverli. ICON è un piccolo satellite con un peso di circa 288 kg perciò il razzo Pegasus XL può immetterlo in orbita anche da una posizione vicina alle coste della Florida, più lontana dall’equatore rispetto alle Isole Marshall.

Il satellite ICON doveva essere lanciato nel novembre 2018 ma letture anomale dal sistema di guida del razzo Pegasus XL aveva portato a un’interruzione della procedura sia nel tentativo di lancio partito dall’atollo Kwajalein che in quello partito dalla Florida. A quel punto si è resa necessaria un’indagine più approfondita che ha portato a un ritardo notevole.

Finalmente il satellite ICON è stato lanciato e può cominciare la sua missione. I dati che raccoglierà completeranno in parte quelli rilevati dallo strumento Global-scale Observations of the Limb and Disk (GOLD) del satellite SES-14, lanciato il 25 gennaio 2018.

Il satellite ICON durante la preparazione (Foto NASA/Randy Beaudoin)
Il satellite ICON durante la preparazione (Foto NASA/Randy Beaudoin)

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