Una strana abbondanza di monossido di carbonio nella cometa interstellare 2I/Borisov

La cometa interstellare 2I/Borisov vista da ALMA
Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta uno studio sulla cometa interstellare 2I/Borisov concentrato in particolare sulla sua composizione chimica che ne mette in luce l’abbondanza di monossido di carbonio e di acido cianidrico. Un team di ricercatori guidato da Martin Cordiner e Stefanie Milam del Goddard Space Flight Center della NASA ha usato il radiotelescopio ALMA per esaminare le emissioni della cometa rilevando che il monossido di carbonio è presente nella sua chioma in una quantità che è tra 9 e 26 volte quella stimata per le comete del sistema solare. Ciò suggerisce che si sia formata in un’area molto fredda del suo sistema d’origine.

La cometa 2I/Borisov, inizialmente designata come C/2019 Q4, è stata scoperta il 30 agosto 2019 dall’astrofilo Gennady Borisov. Dopo alcune osservazioni, i dati relativi alla sua orbita hanno cominciato a suggerire la sua origine interstellare, confermata da successive osservazioni mirate.

Molte osservazioni della cometa interstellare 2I/Borisov sono state compiute con il telescopio spaziale Hubble, che già aveva fornito un’idea della composizione delle emissioni di gas grazie alla sensibilità agli ultravioletti del Cosmic Origins Spectrograph. Diverse osservazioni compiute tra il dicembre 2019 e il gennaio 2020 avevano indicato la presenza di monossido di carbonio, ossigeno e acqua, sublimati grazie alla relativa vicinanza al Sole.

All’inizio di aprile è arrivata la notizia che Hubble ha osservato il distacco di un frammento del nucleo di 2I/Borisov che è andato distrutto nel giro di pochi giorni in seguito all’aumento dell’attività di sublimazione, diventata a quel punto esplosiva. L’immagine in basso (Hubble Space Telescope) mostra il nucleo di 2I/Borisov mentre si allunga alla fine di marzo. Ciò suggerisce che il frammento si sia staccato in quei giorni.

Nel corso del dicembre 2019, le osservazioni della cometa interstellare 2I/Borisov sono state integrate con altre compiute usando il telescopio spaziale Swift della NASA e soprattutto il radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), inaugurato nel marzo 2013. Generalmente viene usato per studiare oggetti lontani anche milioni o addirittura miliardi di anni luce ma in questo caso la sua sensibilità ha permesso di studiare le emissioni di gas da un oggetto relativamente vicino, all’interno del sistema solare.

La presenza di acido cianidrico nella cometa interstellare 2I/Borisov era attesa ed è stato trovato in quantità simili a quelle delle comete native del sistema solare. Invece, il monossido di carbonio è risultato presente in una quantità tra 9 e 26 volte quella stimata per le comete del sistema solare, superiore a quella rilevata in qualsiasi cometa arrivata a una distanza dal sole inferiore al doppio di quella della Terra dal Sole. L’immagine in alto (ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), M. Cordiner & S. Milam; NRAO/AUI/NSF, S. Dagnello) mostra 2I/Borisov osservata da ALMA: a sinistra viene evidenziata la componente di acido cianidrico mentre a destra quella di monossido di carbonio.

Secondo i ricercatori, la notevole quantità di monossido di carbonio presente nella cometa interstellare 2I/Borisov potrebbe essere spiegata dalla sua formazione in una regione molto fredda del suo sistema di origine. Ciò perché il ghiaccio di monossido di carbonio si forma a temperature inferiori ai -250° Celsius, tipiche di regioni come la fascia di Kuiper.

È difficile avere informazioni precise senza sapere da dove sia arrivata la cometa interstellare 2I/Borisov. La sua composizione potrebbe essere comune ma senza averne altre da esaminare può sembrare anomala. Strumenti potenti e sensibili assieme all’esperienza che pian piano gli astronomi stanno accumulando aiuteranno a capire meglio altri sistemi stellari.

La cometa interstellare 2I/Borisov vista da Hubble

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