Uno studio di P/2019 LD2, la cometa che era stata inizialmente scambiata per un asteroide

La cometa P/2019 LD2 vista da Hubble (Immagine NASA, ESA, STScI, B. Bolin (IPAC/Caltech))
La cometa P/2019 LD2 vista da Hubble (Immagine NASA, ESA, STScI, B. Bolin (IPAC/Caltech))

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astronomical Journal” riporta una descrizione delle caratteristiche della cometa P/2019 LD2. Un team di ricercatori ha utilizzato osservazioni condotte con vari telescopi spaziali e al suolo per esaminare P/2019 LD2 durante il suo passaggio vicino al pianeta Giove che l’ha portata vicina agli asteroidi troiani al punto che inizialmente era stata scambiata per uno di essi.

Inizialmente catalogato come asteroide 2019 LD2, quest’oggetto era stato scoperto grazie al sistema Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) alle Hawaii nel giugno 2019. ATLAS ha lo scopo di individuare soprattutto i cosiddetti NEO (Near-Earth Asteroids), gli asteroidi la cui orbita incrocia quella della Terra con la conseguenza che potrebbero rappresentare un pericolo.

L’oggetto scoperto era più lontano dalla Terra e sembrava un Troiano di Giove, parte di un gruppo di asteroidi la cui orbita è molto vicina a quella di Giove. Tracce di sue apparizioni vennero cercate in immagini di archivio relative a osservazioni condotte usando anche strumenti come i telescopi spaziali Hubble e Spitzer, aggiunte alle immagini ottenute grazie al sistema ATLAS. Con sorpresa, gli astronomi si resero conto che quello che inizialmente sembrava un asteroide aveva una coda.

Osservazioni di quest’oggetto, la cui natura era a quel punto in dubbio, sono continuate nel corso del 2020. Il confine tra asteroide e cometa può essere sottile ma nel 2020 quest’oggetto mostrò di essere attivo possedendo una chioma e una coda mesi dopo l’individuazione della prima attività cometaria. Insomma, era proprio una cometa e di conseguenza il Minor Planet Center, che si occupa della classificazione ufficiale di questi piccoli oggetti, comunicò che il protagonista di questa ricerca era stato riclassificato come P/2019 LD2, una cometa periodica.

L’osservazione di attività cometaria in un’area vicina all’orbita di Giove è inusuale perché generalmente chioma e coda si formano quando una cometa si avvicina maggiormente al Sole, al punto da essere scaldata abbastanza da provocare la sublimazione del ghiaccio d’acqua. Ciò ha portato i ricercatori ad analizzare i dati ottenuti e le osservazioni di Spitzer in effetti indicano la presenza di monossido di carbonio e anidride carbonica allo stato gassoso, sostanze volatili che sublimano a temperature molto inferiori dell’acqua.

La cometa P/2019 LD2 è probabilmente arrivata dalla Fascia di Kuiper, l’area oltre l’orbita di Nettuno, a causa dell’influenza di qualche altro oggetto in quell’area che ha alterato la sua orbita. In questi casi, un oggetto può avvicinarsi a uno dei pianeti gassosi abbastanza perché la sua orbita venga nuovamente influenzata. In questo caso, P/2019 LD2 è stata portata vicino agli asteroidi Troiani di Giove. È una situazione temporanea perché la sua orbita non è stabile.

Simulazioni condotte sull’orbita della cometa P/2019 LD2 indicano un’elevatissima probabilità che entro 500.000 anni venga proiettata verso l’esterno del sistema solare per diventare in un lontano futuro una cometa interstellare. Nel futuro prossimo dovrebbe avvicinarsi ancor di più a Giove e potrebbe essere spinta verso il sistema solare interno. Gli astronomi potrebbero avere l’occasione di osservare da distanze più ravvicinare un oggetto proveniente dalla Fascia di Kuiper, un’area ancora poco conosciuta del sistema solare.

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