C’è acqua salata liquida su Marte

Immagine di striature su pendii del cratere Hale su Marte prodotte da flussi stagionali d'acqua (Immagine NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona)
Immagine di striature su pendii del cratere Hale su Marte prodotte da flussi stagionali d’acqua (Immagine NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona)

Ieri la NASA ha annunciato l’esistenza di flussi di acqua liquida su Marte. Lo studio, appena pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience”, è basato di anni di analisi dei dati raccolti soprattutto grazie alla sonda spaziale MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) della NASA. Le immagini catturate dalla sua macchina fotografica e i dati spettrometrici hanno permesso di individuare rivoli d’acqua lungo le pareti di crateri e pendii che variano nel tempo e sali perclorati al loro interno.

Studi passati avevano permesso di raccogliere le prove che l’acqua scorreva su Marte nel lontano passato ma oggi il pianeta rosso sembrava totalmente arido. Tuttavia, Lujendra Ojha di Georgia Tech (Georgia Institute of Technology) nel 2010 aveva notato alcuni elementi del terreno marziano fotografati dalla sonda spaziale MRO che lo avevano lasciato perplesso. Essi sembravano mostrare cambiamenti stagionali associati a quelle che sembravano striature.

Studiando le fotografie catturate dalla macchina fotografica HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) con la mappatura dei minerali effettuata con un altro strumento di MRO, CRISM (Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars), Ojha e i suoi collaboratori hanno scoperto la “firma” di sali perclorati in corrispondenza di striature relativamente larghe.

Questi sali possono formare composti idrati stabili e costituiscono una sorta di antigelo naturale dato che possono portare il punto di congelamento dell’acqua fino a -70° Celsius. Ciò è fondamentale in un ambiente come quello di Marte, dove la pressione atmosferica è molto bassa perciò l’acqua sulla superficie evaporererebbe immediatamente.

I sali perclorati potrebbero assorbire l’umidità dall’atmosfera ma lo strato che si formerebbe sarebbe davvero sottilissimo. Per alimentare le striature osservate serve molta più acqua e al momento non ci sono spiegazioni sulla sua origine. Per il momento ci sono varie ipotesi ma nessuna è in grado di spiegare da sola la formazione dei rivoli d’acqua.

La scoperta di questi flussi stagionali sui pendii marziani rappresenta un momento importante nelle ricerche sul pianeta rosso. I dati raccolti dalla sonda spaziale MRO sono stati fondamentali ma la ricostruzione della storia di Marte è stata fatta e continua a essere fatta grazie ai dati raccolti anche dalle altre sonde e dai vari rover e lander atterrati nel corso dei decenni.

Il fatto che oggi ci sia acqua liquida su Marte rilancia la possibilità che vi esistano forme di vita. Tuttavia, i dati sono ancora limitati perciò ci sono tante opinioni e ipotesi ma ci vorrà ancora tempo prima di poter avere teorie verificabili. Nei prossimi anni ESA e NASA invieranno nuovi rover ancor più sofisticati di Curiosity su Marte e i loro strumenti potrebbero dare finalmente una risposta.

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