Nuove mappe topografiche e nuovi misteri del pianeta nano Cerere

Proiezione topografica della superficie di Cerere (Immagine NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)
Proiezione topografica della superficie di Cerere (Immagine NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)

I misteri del pianeta nano Cerere costituiscono un argomento di discussione all’European Planetary Science Congress in corso in questi giorni a Nantes, in Francia. Per l’occasione, la NASA ha pubblicato nuove mappe topografiche di Cerere basate sui dati raccolti dalla sonda spaziale Dawn, che da qualche settimana lo sta mappando. L’ultima novità su questo pianeta nano è arrivata da alcune emissioni di elettroni energetici.

Immagini scattate utilizzando filtri spettrali infrarossi (a 920 nanometri), rossi (a 750 nanometri) e blu (a 440 nanometri) sono state combinate per creare queste mappe topografiche a colori del pianeta nano Cerere. Si tratta di falsi colori utilizzati per evidenziare i vari elementi topografici della superficie.

Questa tecnica permette dagli scienziati di comprendere meglio le diverse caratteristiche della superficie di Cerere. I vari colori rispecchiano il diverso modo in cui la luce viene riflessa nelle varie aree e ciò aiuta a capire quali minerali compongono una certa area di superficie e anche l’età dei vari elementi topografici.

Il cratere Occator è una delle aree che continua a destare il maggior interesse per la presenza delle misteriose macchie bianche. Nell’immagine di quell’area, della larghezza di circa 90 chilometri, l’area con l’altitudine minima è colorata in blu mentre quella con l’altitudine massima è colorata in marrone. L’indagine sull’origine delle macchie bianche continua.

I crateri di Cerere mostrano forme irregolari, simili a quelle dei crateri che si trovano su Rhea, una delle lune di Saturno. Si tratta di forme molto diverse da quelle dei crateri dell’asteroide gigante Vesta, studiato dalla sonda spaziale Dawn negli anni scorsi. I crateri di Vesta hanno infatti una forma a scodella. Dato che si tratta dei due corpi celesti più grandi della fascia degli asteroidi tra Marte e Giove tutte le differenze tra loro possono essere molto interessanti dal punto di vista scientifico.

Un’altra sorpresa è arrivata dallo strumento GRaND (Gamma Ray and Neutron Detector) della sonda spaziale Dawn. Con i suoi 21 sensori viene abitualmente usato per misurare l’abbondanza dei vari elementi presenti nelle rocce di Cerere. Tuttavia, recentemente ha rilevato emissioni di elettroni energetici. L’ipotesi è che siano il risultato di un’interazione tra Cerere e radiazione solare ma si tratta di un altro fenomeno che va indagato per essere compreso.

Attualmente, la sonda spaziale Dawn sta mappando Cerere da un’altitudine di 1.470 chilometri. Nel corso di ottobre comincerà l’ultima fase della sua missione abbassandosi ancora fino raggiungere un’altitudine di soli 375 chilometri. La nuova mappatura sarà ancora più precisa. La missione andrà poi avanti almeno fino a metà del 2016.

Mappa topografica del cratere Occator con le sue macchie bianche (Immagine NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)
Mappa topografica del cratere Occator con le sue macchie bianche (Immagine NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)

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