La seconda mappa della Via Lattea e molto altro ottenuta grazie ai dati raccolti dalla sonda spaziale Gaia

Il cielo di Gaia nella DR2 (Immagine ESA/Gaia/DPAC)
Il cielo di Gaia nella DR2 (Immagine ESA/Gaia/DPAC)

L’ESA ha pubblicato la seconda mappa tridimensionale del cielo che include la Via Lattea e le galassie vicine ottenuta dalla sonda spaziale Gaia, la più dettagliata di questo tipo mai prodotta. Questo catalogo, costruito grazie a quello che è stato chiamato Data Release 2 (DR2), amplia notevolmente la prima mappa rilasciata dall’ESA nel settembre 2016.

La sonda spaziale Gaia è stata lanciata il 19 dicembre 2013 con lo scopo di creare una mappa tridimensione di grande precisione delle stelle della Via Lattea ma anche di catalogare miliardi di altri oggetti celesti, non solo stelle ma anche galassie. Gaia aveva cominciato la sua attività scientifica nel luglio 2014, la prima mappa includeva i dati raccolti fino al settembre 2015, la DR2 include i successivi 8 mesi di osservazioni.

La DR2 include la posizione e la luminosità di 1.692.919.135 stelle e informazioni sulla distanza, sul moto e sul colore di oltre 1,3 miliardi di stelle, con cifre diverse per ogni dato. Ci sono anche altre informazioni e parametri per piccoli sottogruppi di stelle e altri oggetti celesti, anch’essi inclusi nella mappatura da parte di Gaia.

Le osservazioni di Gaia hanno permesso di aumentare le informazioni sulla polvere interstellare. Anche queste sono importanti perché molte parti della Via Lattea sono oscurate da nubi di gas e polvere ma avendo una buona mappa di esse è più facile scegliere gli strumenti più adatti per osservare quelle aree per rilevare le frequenze elettromagnetiche che le attraversano.

Oltre alle stelle della Via Lattea, Gaia ha permesso di catalogare la posizione e la brillantezza di mezzo milione di quasar, circa il doppio rispetto a quelli catalogati nel primo catalogo. I quasar sono oggetti tipicamente molto lontani, a volte anche miliardi di anni luce, che costituiscono punti di riferimento nella mappatura effettuata da Gaia perciò è importante avere informazioni precise su di essi.

Il tempo in più considerato ai fini della DR2 ha permesso di osservare ulteriormente la traiettoria di milioni di oggetti celesti e quindi migliorare la mappatura delle loro velocità. Il nuovo catalogo include anche poco più di 14.000 oggetti nel sistema solare, soprattutto asteroidi, sempre più sotto osservazione dopo che negli ultimi anni gli astronomi si sono resi conto che spesso c’è un asteroide che passa vicino alla Terra.

L’immagine in alto (con contributi da Gaia Data Processing and Analysis Consortium (DPAC); A. Moitinho / A. F. Silva / M. Barros / C. Barata, University of Lisbon, Portugal; H. Savietto, Fork Research, Portugal) mostra la mappa del cielo visto da Gaia nella DR2, l’immagine in basso (con contributi da Gaia Data Processing and Analysis Consortium (DPAC); Top and middle: A. Moitinho / A. F. Silva / M. Barros / C. Barata, University of Lisbon, Portugal; H. Savietto, Fork Research, Portugal;Bottom: Gaia Coordination Unit 8; M. Fouesneau / C. Bailer-Jones, Max Planck Institute for Astronomy, Heidelberg, Germany.) mostra mappe del colore e della luminosità totale in alto, della densità delle stelle al centro e della polvere interstellare nella Via Lattea in basso.

La DR2 rappresenta un notevole passo in avanti ma è tutt’altro che la fine perché nuovi cataloghi verranno rilasciati nei prossimi anni. Essi saranno utili in una serie di ricerche nel campo dell’astronomia, in particolare quelle riguardanti la Via Lattea e le sue stelle ma anche per molte altre.

Mappe del cielo di Gaia nella DR2 (Immagine ESA/Gaia/DPAC)
Mappe del cielo di Gaia nella DR2 (Immagine ESA/Gaia/DPAC)

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