Il lander Vikram e il rover Pragyan della missione indiana Chandrayaan 2, lanciati il 22 luglio scorso, hanno tentato l’allunaggio ma qualcosa è nadato storto e il contatto è stato perso a un’altitudine di circa 2,1 chilometri. Ufficialmente gli ingegneri dell’agenzia spaziale indiana ISRO stanno analizzando i dati raccolti ma probabilmente c’è stato qualche problema in fase di frenata con perdita di assetto e successivo schianto dei veicoli.
Il tentativo di allunaggio rappresentava la fase finale di una lunga serie di manovre che il 20 agosto ha portato i veicoli nell’orbita lunare e dopo la separazione del lander Vikram e del rover Pragyan dall’orbiter, che continuerà la sua missione sorvolando la Luna, tra il 3 e il 4 settembre hanno abbassato la loro orbita avvicinandoli alla superficie lunare.
Dopo l’allunaggio vicino al polo sud della Luna, il piccolo rover Pragyan doveva separarsi rapidamente dal lander Vikram avendo un tempo limitato di un giorno lunare, pari a circa 14 giorni terrestri, per compiere le loro rilevazioni. Il rover doveva esplorare l’area, raccogliere minerali da esaminare con i suoi strumenti e compiere osservazioni di quelli che potrebbero essere tra i crateri più antichi del sistema solare: il cratere Manzini C e Simpelius N.
Rendere il lander Vikram e il rover Pragyan in grado di sopravvivere alla notte lunare avrebbe reso la loro progettazione notevolmente più costosa e complessa. L’agenzia spaziale indiana ISRO voleva comunque tentare di riattivarli al prossimo sorgere del Sole ma probabilmente il forte calo di temperatura durante la notte avrebbe danneggiato qualche componente elettronica fondamentale.
Le manovre di allunaggio sembravano andare bene ma nell’ultima fase la traiettoria di Vikram e Pragyan ha cominciato a deviare da quella ottimale. Nell’immagine in alto (cortesia ISRO) la traiettoria ideale è indicata in rosso mentre quella reale è indicata in verde. Forse il sistema di retrorazzi ha avuto qualche problema che ha finito per determinare una perdita di assetto a Vikram con conseguente perdita dei contatti e successivo schianto sulla superficie lunare.
Il perdurare della mancanza di contatti è sembrato subito un segno decisamente negativo ma al centro controllo missione hanno continuato i tentativi di ripristinare le comunicazioni. Il Primo Ministro indiano Narendra Modi, presente all’evento, ha trascorso un po’ di tempo parlando con gli studenti che erano anch’essi presenti per l’occasione e prima di andarsene ha avuto parole di incoraggiamento e di stima per lo staff dell’ISRO.
La missione Chandrayaan 2 continua con l’orbiter, che ha cominciato il suo lavoro. Certo, il lavoro al suolo sarebbe stato un’altra cosa, soprattutto per la ricerca di acqua. L’India ha confermato la capacità di mettere sonde in orbita attorno ad altri corpi celesti ma l’allunaggio è tutt’altro che facile.
