September 2019

Concetto artistico di evento di distruzione mareale (Immagine NASA's Goddard Space Flight Center)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta lo studio di un evento catalogato come ASASSN-19bt in cui un buco nero supermassiccio ha distrutto una stella che gli si è avvicinata troppo. Un team di ricercatori guidato da Patrick Vallely e Tom Holoien ha scoperto l’inizio dell’evento grazie alla rete ASAS-SN, ha ottenuto osservazioni grazie al telescopio spaziale TESS della NASA, che era puntato su quell’area, e ha condotto osservazioni mirate usando i telescopi spaziali Swift della NASA e XMM-Newton dell’ESA e la rete di Osservatori Las Cumbres al suolo.

Il cargo spaziale HTV-8 catturato dal braccio robotico Canadarm2 della Stazione Spaziale Internazionale (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale HTV-8 “Kounotori” è stata catturata dal braccio robotico Canadarm2 della Stazione Spaziale Internazionale, comandato da Christina Koch con l’assistenza di Andrew Morgan. Il cargo spaziale giapponese, decollato martedi scorso, trasporta una serie di rifornimenti ed esperimenti. Dopo la cattura, la HTV-8 è stata lentamente spostata verso il punto d’attracco al modulo Harmony, dove è stata installata in sicurezza.

La navicella spaziale Soyuz MS-15 al decollo su un razzo Soyuz (Foto NASA/Bill Ingalls)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz MS-15 ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale. Era partita poco più di sei ore prima dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan con a bordo tre nuovi membri dell’equipaggio: Oleg Skripochka e Jessica Meir a completare la Expedition 61 e Hazzaa Ali Almansoori, che trascorrerà 8 giorni sulla Stazione.

Il cargo spaziale HTV-8 al decollo su un razzo vettore H-IIB (Immagine JAXA / NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale HTV-8 è partita su un razzo vettore H-IIB dal centro spaziale di Tanegashima in Giappone per una missione di rifornimento per la Stazione Spaziale Internazionale. Circa quindici minuti dopo il lancio, il cargo spaziale si è separato regolarmente dall’ultimo stadio del razzo, è entrato nell’orbita preliminare e ha dispiegato i pannelli solari e le antenne di navigazione.

La nebulosa proroplanetaria AFGL 4104 o Roberts 22 (Immagine NASA, ESA, and R. Sahai (Jet Propulsion Laboratory))

Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” riporta uno studio sull’importanza dell’espulsione di materiali da parte delle stelle nelle ultime fasi della loro vita nella formazione di forme di vita come quelle terrestri. Il Professor Michael Smith e lo studente Igor Novikov dell’Università britannica del Kent hanno compiuto una serie di simulazioni al computer di processi in atto nelle nebulose protoplanetarie ottenendo risultati che offrono indizi importanti sul riciclaggio di materiali generati nelle stelle ed espulsi nello spazio interstellare.