September 2019

Sei galassie sono state osservate mentre diventavano quasar in tempi brevissimi

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta la scoperta di sei galassie con nuclei galattici attivi i quali hanno manifestato un notevole cambiamento nella loro luminosità nel giro di pochi mesi diventando quasar. Un team di ricercatori ha usato dati raccolti durante i primi nove mesi dell’indagine Zwicky Transient Facility (ZTF) per scoprire quelle galassie che erano state classificate come LINER, galassie piuttosto comuni che generalmente sono luminose ma ben lontane da quasar. Potrebbe trattarsi di un nuovo tipo di attività dei buchi neri supermassicci al centro di quelle galassie LINER.

Collassi di costoni rocciosi e massi che rimbalzano sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Alla conferenza EPSC-DPS in corso a Ginevra, in Svizzera, sono state presentate nuove prove che sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ci sono collassi di costoni rocciosi e massi che rimbalzano sulla superficie. Diversi scienziati hanno esaminato le circa 76.000 fotografie ad alta risoluzione scattate dalla macchina fotografica OSIRIS della sonda spaziale Rosetta dell’ESA per studiare l’attività sulla superficie della cometa nel periodo in cui era attiva.

Il telescopio VISTA offre nuovi dettagli delle Nubi di Magellano

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” riporta i risultati di uno studio delle due Nubi di Magellano, galassie nane satelliti della Via Lattea. Un team di ricercatori ha usato dati raccolti durante l’indagine VISTA survey of the Magellanic Clouds system (VMC) sfruttando la capacità del telescopio VISTA dell’ESO di rilevare il vicino infrarosso per mostrare nuovi dettagli delle Nubi di Magellano.

Concetto artistico del sistema della pulsar PSR J1023+0038 con la sua compagna sulla sinistra (Immagine ESA)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophyiscal Journal” riporta uno studio della pulsar PSR J1023+0038, la quale ha mostrato un comportamento peculiare dato che per la prima volta sono state rilevate emissioni sia di luce visibile che di raggi X. Un team di ricercatori guidato da Alessandro Papitto dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) ha usato il Telescopio nazionale Galileo alle Canarie e il telescopio spaziale XMM-Newton dell’ESA per catturare le diverse emissioni di quella che è classificata come pulsar al millisecondo per la sua rapidissima velocità di rotazione e offrire una spiegazione al suo comportamento.

C/2019 Q4 vista dal Canada-France-Hawaii Telescope (Immagine cortesia Canada-France-Hawaii Telescope)

Un oggetto catalogato come C/2019 Q4 (Borisov) e identificato come una cometa scoperta il 30 agosto scorso dall’astrofilo Gennady Borisov ha una traiettoria fortemente iperbolica che suggerisce la sua origine interstellare. Questa potrebbe essere la prima cometa interstellare identificata, con il vantaggio che è stata scoperta mentre si stava ancora avvicinando al Sole perciò sarà possibile compiere altre osservazioni ancora per mesi.