Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta le prove dell’esistenza di un fiume di dimensioni paragonabili a quelle del Po nell’area di Izola mensa, un affioramento all’interno del grande bacino di Hellas Planitia sul pianeta Marte. Un team di ricercatori guidato dal dottor Francesco Salese e dal dottor William McMahon ha esaminato immagini ad alta risoluzione catturate dalla sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA per individuare le tracce di un’area in cui circa 3,7 miliardi di anni fa c’era un grande fiume. Le condizioni ambientali dovevano essere favorevoli a un flusso d’acqua costante per un lungo periodo con un ciclo idrologico, l’ennesima conferma che all’epoca il pianeta rosso era simile alla Terra.
Hellas Planitia, o Bacino di Hellas, è il più grande bacino di Marte generato da un impatto dato che esso stesso è un cratere, con un diametro di circa 2.300 chilometri e una profondità di circa 7 chilometri. Esso risale al periodo dell’intenso bombardamento tardivo avvenuto tra 4,1 e 3,8 miliardi di anni fa, quando i pianeti interni vennero colpiti da un numero particolarmente elevato di asteroidi e comete. Contiene sedimenti risalenti a circa 3,7 miliardi di anni fa e flussi di lava generati da un’attività vulcanica risalente a circa 3,3 miliardi di anni fa.
Le antichissime tracce esistenti in Hellas Planitia e anche nelle aree vicine sono interessanti perché i sedimenti risalgono a un’epoca in cui Marte assomigliava alla Terra. A nord di quel grande bacino all’epoca c’era un sistema fluviale e ora nell’affioramento chiamato Izola mensa un team di ricercatori ha trovato le tracce di un altro fiume. Quell’affioramento sul bordo nordoccidentale del bacino è alto circa 200 metri e largo circa un chilometro e mezzo e gli strati mostrano le antichissime tracce geologiche che sono straordinariamente simili alle le rocce sedimentarie esistenti sulla Terra.
Per anni Hellas Planitia è stato studiato dagli scienziati planetari per le antichissime tracce risalenti al Noachiano, un’era geologica marziana tra 3,7 e 4,1 miliardi di anni fa. Esse indicano che ospitò quello che era come minimo un grande lago se non un mare. Ora i geologi Francesco Salese e William McMahon hanno portato le prove che nell’affioramento di Izola mensa si sono conservate le tracce di un grande fiume.
Le tracce geologiche indicano che il flusso d’acqua durò per molti millenni, con un corso che cambiò nel corso del tempo, ed è possibile che sfociasse proprio nel lago che esisteva in Hellas Planitia. Tutto ciò significa che c’erano condizioni adatte a mantenere corsi d’acqua liquida con un ciclo idrologico basato anche su precipitazioni.
Questa ricostruzione è coerente con quella relativa alla presenza di acqua liquida in tante altre aree di Marte sotto forma di fiumi, laghi e mari. Secondo Francesco Salese, è un tipo di prova cruciale per la ricerca di antiche forme di vita marziane. Ogni nuova missione di lander e rover è dotata di nuovi strumenti che hanno anche questo scopo.