May 2020

Particolare geologico di Hellas Planitia (Immagine NASA JPL-Caltech UoA Matt Balme & William McMahon)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta le prove dell’esistenza di un fiume di dimensioni paragonabili a quelle del Po nell’area di Izola mensa, un affioramento all’interno del grande bacino di Hellas Planitia sul pianeta Marte. Un team di ricercatori guidato dal dottor Francesco Salese e dal dottor William McMahon ha esaminato immagini ad alta risoluzione catturate dalla sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA per individuare le tracce di un’area in cui circa 3,7 miliardi di anni fa c’era un grande fiume. Le condizioni ambientali dovevano essere favorevoli a un flusso d’acqua costante per un lungo periodo con un ciclo idrologico, l’ennesima conferma che all’epoca il pianeta rosso era simile alla Terra.

Concetto artistico del sistema HR 6819

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta la scoperta di un buco nero in un sistema triplo conosciuto come HR 6819. Un team di ricercatori guidato da Thomas Rivinius dell’ESO ha usato lo spettrografo FEROS sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO a La Silla per esaminare quel sistema all’interno di uno studio sui sistemi binari scoprendo con sorpresa la presenza di un terzo oggetto identificato come un buco nero. Si tratta del buco nero più vicino al sistema solare ma secondo i ricercatori potrebbe trattarsi della punta di un iceberg e potrebbero essercene molti altri simili, come previsto dai modelli teorici.

Europa vista dalla sonda spaziale Galileo

La NASA ha pubblicato versioni rielaborate di tre vecchie fotografie di aree della superficie di Europa, la grande luna di Giove, scattate dalla sonda spaziale Galileo il 26 settembre 1998. Gli scienziati della NASA hanno applicato alle immagini alcune tecniche di elaborazione sviluppate negli ultimi anni ottenendo nuovi dettagli di una serie di caratteristiche geologiche esistenti all’epoca sulla superficie ghiacciata di Europa. Questo risultato offre un’utilità immediata per gli scienziati interessati a studiare questa luna e per il futuro perché la NASA sta preparando la missione Europa Clipper, che ha anche lo scopo di cercare di capire cosa ci sia nell’oceano sotterraneo di Europa, con la speranza di trovare forme di vita.

I 15 dischi protoplanetari fotografati dal VLTI

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta il primo caso di osservazioni ad alta risoluzione agli infrarossi delle aree interne di 15 dischi protoplanetari compiute combinando i quattro telescopi dell’interferometro del VLT dell’ESO in Cile. Un team di ricercatori guidato da Jacques Kluska, della Katholieke Universiteit Leuven, in Belgio, ha usato lo strumento PIONIER per ottenere questo risultato, che mostra anche tracce di formazione planetaria. Questo tipo di osservazione offre nuove informazioni su questo processo.

I lander lunari di Dynetics, SpaceX e Blue Origin / National Team

La NASA ha annunciato la scelta di tre aziende per la progettazione e lo sviluppo di sistemi per l’allunaggio umano per il programma Artemis. Si tratta in sostanza di progetti per un lander lunare tra i quali ne verrà selezionato uno da costruire per la missione che secondo i piani dovrebbe riportare astronauti americani sulla Luna entro il 2024. Le aziende selezionate sono Blue Origin (in realtà primo appaltatore per un gruppo chiamato National Team), Dynetics e SpaceX. Questo stadio dello sviluppo prevede un periodo base di 10 mesi durante i quali le aziende e la NASA lavoreranno assieme ai progetti selezionati. Il valore totale del contratto è di 967 milioni di dollari.