
Poche ore fa la navicella spaziale CST-100 Starliner di Boeing è atterrata al White Sands Missile Range in New Mexico, terminando la sua missione Boe-OFT 2 (Boeing Orbital Flight Test 2). Aveva lasciato la Stazione Spaziale Internazionale, dov’era arrivata il 21 maggio, poco più di 4 ore prima. La Starliner non compie un ammaraggio nell’oceano ma atterra sulla terraferma. Lo staff di terra è intervenuto in un’esercitazione dell’attività di assistenza che avverrà nelle missioni con astronauti. A bordo c’erano oltre 250 kg di carichi vari che devono essere scaricati e il manichino Rosie.
L’atterraggio era stato forse l’unico vero successo del primo test della navicella spaziale Starliner ma anche quello aveva rischiato di fallire. L’anomalia che aveva causato l’errato inserimento in orbita aveva portato a un immediato inizio di verifiche dei sistemi di bordo che avevano permesso di scoprire un altro serio problema riguardante le procedure di atterraggio. In sostanza, c’era il forte rischio che il modulo di servizio della Starliner, che viene espulso durante la disceza, si scontrasse con la capsula. Oggi è possibile aggiornare il software di un veicolo spaziale da remoto e ciò ha permesso il successo nell’atterraggio alla fine del primo test. Ci sono state comunque alcune modifiche alla Starliner per renderla ancora più robusta e l’atterraggio alla fine del secondo test sembra riuscito perfettamente.
Durante la missione Boe-OFT 2 ci sono stati problemi con alcuni propulsori di manovra e probabilmente saranno il principale oggetto d’indagine da parte di Boeing e NASA. I propulsori usati per le manovre di immissione in orbita sono sul modulo di servizio, che viene espulso prima dell’atterraggio, perciò per essi sono disponibili solo dati telemetrici. Dopo che la Starliner ha lasciato la Stazione Spaziale Internazionale, sono state condotte alcune manovre per accendere i propulsori che hanno manifestato problemi e raccogliere altri dati.
Il successo della missione Boe-OFT 2 era fondamentale per Boeing pensando che la navicella spaziale Crew Dragon di SpaceX ha già compiuto varie missioni con equipaggio dopo aver cominciato il suo servizio regolare. Boeing e NASA sperano che anche la Starliner possa compiere un test con equipaggio, il Crew Flight Test, entro il 2022 o all’inizio del 2023 ma ciò dipenderà dai risultati dell’indagine che verrà compiuta sul secondo test e dai tempi necessari a risolvere i problemi, soprattutto quelli ai propulsori.